SFRATTO DI VIA CHIOVENDA: OTTENUTO UN RINVIO AL 3 DICEMBRE. INTERVIENE ANCORA L'ONU!

NONOSTANTE LE INSISTENTI PRESSIONI DELLA PROPRIETÀ (UN FONDO ENASARCO), UN NUMEROSO PICCHETTO OTTIENE IL RICONOSCIMENTO DI QUANTO ENUNCIATO DALL’ALTO COMMISSARIO PER I DIRITTI UMANI DELL’ONU: LO SFRATTO COMPORTEREBBE UNA GRAVE VIOLAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA.

Roma -

 

Un numeroso picchetto ha affollato i cortili interni di via Chiovenda 31, in difesa di una madre sotto sfratto. Nel frattempo ieri sera, in tarda serata, l’Atto Commissario dell’Onu ha emesso la sospensione dello sfratto in quanto verrebbero violati i trattati sui diritti Umani sottoscritti dall’Italia.

All’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario e soprattutto a causa delle pressioni del rappresentante della proprietà anch’egli giunto in loco, gli animi si sono scaldati. Ciò ha dato vita ad una trattativa serrata fra le parti, durata più di un’ora, e nel corso della quale la rabbia degli abitanti del quartiere è emersa con forza nei confronti di un’esecuzione che agli occhi di tutti appariva sempre più come un’ingiustizia.

Chi curava gli interessi della proprietà non voleva capire il nocciolo della questione, cioè che senza misure alternative valide, ossia l’assegnazione di un alloggio pubblico per il nucleo, lo sfratto avrebbe gravemente leso i diritti fondamentali della signora e dei figli, tra cui una minore.

La continua insistenza della proprietà ha infine portato la signora ad un malore ed è stato necessario l’intervento dei sanitari del 118.

Infine l’U. G. ha accordato un rinvio al 3 dicembre, permettendo di inoltrare formale istanza attraverso l'avvvocato della donna sotto sfratto presso l’autorità giudiziaria, per una sospensione, così come disposto appunto dall’Onu.

Rimane aperta la questione delle proprietà Enasarco, nelle loro varie declinazioni dentro il gioco di scatole cinesi che si è configurato negli anni. Un patrimonio immobiliare di notevoli dimensioni che in principio assolveva ad una funzione sociale ed ora persegue solo fini di speculazione finanziaria ed immobiliare. Non si spiega l’accanimento e l’interesse nei confronti di un singolo alloggio quando gli stessi fondi ne posseggono centinaia, se non migliaia, vuoti e sigillati. Il tema sollevato a Berlino il 26 settembre riguardo il patrimonio inutilizzato delle grandi proprietà è più che mai pertinente con quanto accade nelle nostre città.

Dedichiamo questa piccola ed importante vittoria a tutte le famiglie che stanno subendo i provvedimenti di sfratto in questi giorni. Migliaia di famiglie a cui diciamo che il futuro non è scritto.

Asia-Usb Roma