Sfratto sospeso a Casal Bruciato, vittoria della mobilitazione di Asia USB. Raggi blocchi gli sgomberi e si dissoci dalla linea del Dipartimento Politiche Abitative
Questa mattina, 16 maggio, era previsto lo sfratto di Maria Pia, un'anziana che vive in via di Casal Bruciato, nel quartiere al centro delle polemiche dopo l'assegnazione di un alloggio ad una famiglia Rom. La donna ha 77 anni ed è gravemente malata, per questo si è trovata nell'impossibilità di difendersi dall'accusa di morosità, rischiando di trovarsi in mezzo alla strada in precarie condizioni di salute e senza che l'amministrazione cittadina abbia minimamente tentato di dare una soluzione all'emergenza abitativa.
La mobilitazione di Asia USB è riuscita a scongiurare il tentativo di sfrattare Maria Pia: come comunicato ai delegati dall'Assessore alla casa della Regione Lazio in tarda mattinata la procedura di sfratto è stata sospesa e non soltanto rinviata. Solo grazie alla presenza di decine di persone accorse per mostrarle solidarietà e opporsi al suo sfratto, si è riusciti ad ottenerne la sospensione.
La stessa sindaca Raggi si è recata a visitare la donna, tornando così a Casal Bruciato per la seconda volta nel giro di dieci giorni: un evento più unico che raro.
Da tempo Asia USB denuncia le politiche che alimentano la guerra tra poveri messe in campo dal Dipartimento Politiche Abitative del Comune di Roma e che adesso sembrano essere seguite anche dall'Ater. Lo sfratto di Maria Pia è determinato infatti da quelle politiche che mirano a colpire i poveri e non la povertà.
Il Comune ha la responsabilità dell'assegnazione delle abitazioni e l'Ater ha sposato la linea di sgomberi inaugurata dal Dipartimento Politiche Abitative.
Dalla sindaca Raggi ci si aspetta quindi una presa di posizione ben differente: il rilancio dell'edilizia pubblica, una rinnovata attenzione verso le periferie contro l'abbandono dei quartieri popolari, il blocco della politica degli sfratti per chi ha i requisiti.
Le vicende di questa mattina sono sintomatiche del fatto che chi alimenta la guerra tra i poveri, tra inquilini italiani e no, ha come vittima esclusivamente le classi più svantaggiate della popolazione. Il problema, è stato ribadito anche oggi, non sono presunte assegnazioni preferenziali ai Rom o agli stranieri ma le politiche di un'amministrazione che non solo non fa nulla per risolvere l'emergenza abitativa ma che spesso, per colpa dell'attuale gestione come già denunciato da Asia USB, dà spazio a chi fa demagogia nei quartieri popolari.
Asia USB