SIT-IN DEI COMITATI PER LA CASA, TENSIONE IN CAMPIDOGLIO

Roma -

Repubblica

I manifestanti si sono fronteggiati con le forze dell’ordine

di Laura Serloni

DESTINARE il ricavato dell’Ici sulla seconda casa a un fondo per l’emergenza abitativa, bloccare tutti gli sfratti, revisionare i meccanismi e i criteri di assegnazione degli alloggi popolari e avviare un tavolo con gli enti previdenziali per agevolare l’acquisto di case. Sono queste le richieste presentate ieri dai Movimenti per il diritto alla casa ai capigruppo capitolini. Erano in 300 sotto il Campidoglio. Uomini, donne e bambini: tutti per chiedere una ‘casa subito’. Cori, striscioni ma anche momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Poi una delegazione è salita in Campidoglio. E dopo oltre tre ore si è giunti ad un accordo. «Non c’è nulla di definitivo – spiega Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani – ma la nostra richiesta è quella di preparare un ordine del giorno che renda vincolanti le nostre richieste». Sarà anche aperto un canale tra Prefettura e Comune per regolamentare il diritto a manifestare in piazza del Campidoglio.

 

L'Unità

Casa, botte al sit-in in Campidoglio
Poi delegazione viene ricevuta

Roma - Tensione tra polizia e carabinieri e manifestanti, separati dalle transenne: i manganelli volano sopra la barriera, che resta ferma tra le parti in causa: «Fateci passare, fateci passare», urla chi spinge per entrare: pochi secondi di manganellate e torna la calma. Non è La Sapienza: lo sgombero del sit-in non autorizzato, non arriva. Una delegazione dei movimenti (tra questi Action, Asia Rdb, Bpm, centri sociali) alla fine viene ricevuta e incontra i capigruppo, assessore e delegato del sindaco. Chiedono fondi per le politiche della casa: 100 milioni subito. Escono insoddisfatti, i movimenti: «Solo aperture generiche», dice Luca Faggiano del coordinamento di lotta per la casa. Mercoledì alle 17 incontro col sindaco ma intanto la prova di forza sul protocollo-cortei è vinta: «Siamo venuti lo stesso anche se qui non si può più manifestare perché non è un luogo qualunque, questo, ma piazza del Campidoglio e è nostro diritto manifestarci per un diritto essenziale come la casa - dice Danilo del coordinamento cittadino - Avevamo annunciato questo sit-in dal 12 marzo, l’autorizzazione non è mai arrivata ma siamo venuti ancora più convinti dopo gli scontri di ieri de La Sapienza», aggiunge. «Il protocollo-cortei da oggi è carta straccia», bolla Andrea Alzetta (Rc). «Prefettura e comune si mettano d’accordo - coglie l’occasione Francesco Storace de la Destra - la prefettura vieta il sit-in poi il Comune riceve i manifestanti».(G.S.)

Il Manifesto

Movimenti per la casa in piazza con tensioni

All’ultimo momento è stata autorizzata, la manifestazione che ieri ha portato davanti al Campidoglio, a Roma, centinaia di appartenenti ai movimenti di lotta per la casa. ma qualche momento di tensione c’è stato comunque, finché una delegazione non è stata ricevuta. Da Action al Comitato di via Pincherle, dal Coordinamento cittadino di lotta per la casa ai Blocchi precari metropolitani al Comitato popolare di lotta per la casa, al Comitato obiettivo casa  Asia Rdb, tutti hanno sfidato il divieto di manifestare. «Questa amministrazione non ha stanziato neppure un euro sulla casa, gli unici soldi sono quelli dei finanziamenti regionali o provenienti dalla svendita del patrimonio pubblico. A Roma servono soldi veri per un piano che preveda il recupero di immobili pubblici come le caserme dismessi e senza distruggere altro territorio, ci vorrebbero almeno 20-30 mila case e invece questa amministrazione come le precedenti ne costruirà al massimo 6/700 l’anno», hanno spiegato i manifestanti. Alla fine, dopo una carica di alleggerimento, la situazione si è calmata quando una delegazione ha incontrato i capigruppo in consiglio comunale.

Agenzia fotografica Eidon

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