Stop sfratti! Il Comune assuma le proprie responsabilità
E’ stato eseguito ieri mattina uno sfratto in via della Barca, ai danni di una donna sola con una bambina.
Alla donna erano richieste dal proprietario mensilità da 750€, decisamente un furto per i tempi che corrono, con salari sempre più bassi, condizioni di lavoro precarie e costi della vita in continuo aumento.
La ragazza infatti aveva perso il lavoro, di recente è stata nuovamente assunta ma comunque una busta paga da 1000€ non basta per coprire, oltre all’oneroso affitto, anche le spese per mantenere la famiglia.
Facendo leva su tutto ciò sembrava possibile ottenere un rinvio dello sfratto, ma il proprietario, mosso subdolamente dal proprio legale che si è mostrato non solo intransigente, ma anche particolarmente sprezzante rispetto alle condizioni della conduttrice, ha insistito per eseguire.
Così, per un secondo accesso (il primo era avvenuto solo una settimana prima), sono state mobilitate diverse pattuglie di polizia che hanno spezzato il picchetto irrompendo nello stabile.
Questo è soltanto uno dei tanti sfratti che vengono eseguiti e si moltiplicano giorno dopo giorno: si può davvero andare avanti così?
Non si può pensare che gli sfratti per morosità siano una soluzione quando il mercato immobiliare è lasciato in mano a proprietari capaci di esigere prezzi sempre più esclusivi e inarrivabili per la popolazione, mentre l’edilizia pubblica viene ridotta drasticamente sia in quantità che in qualità. Le istituzioni cittadine devono farsi carico di questa situazione, perché allacciare le utenze in un’occupazione, come ha fatto il sindaco Merola che per questo ha anche un’indagine a carico, per quanto sia un gesto apprezzabile non basta, occorre un piano generale che imprima un nuovo corso alle politiche abitative in città e in regione.
Bologna è piena di case sfitte, da anni Asia-Usb denuncia questo fatto, ed è arrivato il momento di utilizzarle come patrimonio abitativo pubblico accessibile alle fasce popolari, per evitare il continuo dilagare di sfratti che aggrava giorno dopo giorno una situazione d’emergenza sempre più forte.