STUDENTI E PRECARI TROVANO CASA. OGGI CORTEO PER I DIRITTI
L'AS.I.A - RdB sostiene l'iniziativa dei giovani che hanno occupato una palazzina a via di Portonaccio.
Di seguito pubblichiamo stralci dell’articolo di Emiliano Viccaro (CARTA on-line del 13.giu.2008)
Si scaldano i motori in vista della manifestazione cittadina di sabato 14 giugno, indetta dai movimenti di lotta per la casa [tutti] e contro la precarietà, centri sociali [quasi tutti] e reti migranti. «Non c’è sicurezza senza diritti» recita l’appello del primo corteo unitario dell’era Alemanno, che ha l’obiettivo di far uscire dall’angolo e dalla paura la “città che si batte per un lavoro sicuro, un reddito garantito, parità di diritti e politiche di accoglienza degne di questo nome”.
Ieri mattina, un prologo speciale ha rilanciato i contenuti della manifestazione: una cinquantina di persone, studenti, precari e single, hanno occupato uno stabile di due piani nel quartiere di Casalbertone, periferia est della capitale.
L’immobile, abbandonato da circa dieci anni, si trova in una gigantesca area di proprietà dell’Eni, fino a poco tempo fa occupata da attività di servizio per i distributori di carburanti, e ora oggetto di un intervento di bonifica. La destinazione d’uso dello spazio non è chiara agli stessi proprietari: ufficialmente si parla di un allargamento del vicino deposito dell’Atac, ma altre fonti parlano di una speculazione immobiliare attorno al progetto della nuova tangenziale est. Dalla visura catastale dell’immobile, risulta un aumento del valore di rendita del palazzo subordinato però a un progetto di demolizione, in vista dei lavori per il nuovo tratto stradale che rivoluzionerà la mobilità da via Tiburtina a via Nomentana. Il gioco è semplice: alzare il valore della proprietà per far pagare a caro prezzo l’eventuale esproprio da parte del Comune.
Oltre a bloccare ogni eventuale speculazione, l’iniziativa voleva rilanciare il censimento dal basso delle case vuote o abbandonate [casabertone@inventati.org, la mail a cui segnalare gli immobili vuoti], in diretta connessione con il tavolo sull’emergenza abitativa promosso dalla prefettura. Proprio due giorni fa, movimenti di lotta per la casa, costruttori, associazioni bancarie e amministratori locali si sono incontrati negli uffici del prefetto Mosca per discutere di due proposte: la mappatura degli immobili sfitti o abbandonati [270 mila a Roma, secondo i dati dell’Eurispes] e l’elaborazione di un piano casa per il rilancio dell’edilizia popolare.
Il palazzo ospita diversi mini appartamenti, con le finestre murate e pieni di materiali di risulta e sporcizia. Oltre ai lavori di pulizia e di sgombero delle strutture fatiscenti, gli occupanti si preparano a abitare nella nuova casa. …… hanno promosso l’iniziativa [centro sociale Strike, Blocchi precari metropolitani, collettivi studenteschi] hanno chiesto ufficialmente un incontro con la proprietà e i rappresentanti del comune e del municipio. «La sicurezza si conquista allargando i diritti, a partire dal diritto alla casa – hanno dichiarato gli occupanti. A Roma ci sono 100 mila studenti fuori sede, ma i posti letto sono solo 1700. Per non parlare delle famiglie in emergenza abitativa, che sono circa 50 mila. Ci sembra il modo migliore per promuovere la manifestazione di sabato 14 giugno che vuole parlare a tutta la città, a chi non si arrende a un modello di società fondato sulla paura, il controllo e la guerra tra poveri».
Il corteo di sabato 14 giugno partirà alle 16 da via Castro Laurenziano, nei pressi dell’università La Sapienza, davanti ai padiglioni occupati dell’ex Regina Elena, dove hanno trovato rifugio circa 220 famiglie senza casa. La conclusione a piazza Venezia, luogo non casuale, a metà strada tra il Campidoglio e la prefettura di Roma.