SFRATTO DI VIA DEL GRANO, FAMIGLIA CON TRE MINORI SFRATTATA FINISCE IN UN CENTRO DI ACCOGLIENZA
Stamattina lo sfratto della famiglia di Ashraf in via del Grano, nel quartiere Alessandrino, ha di nuovo messo a nudo tutte le insufficienza della politica in questa città. Grazie alla presenza degli attivisti si è riusciti a ottenere che il nucleo sia ospitato in un centro di accoglienza.
Stamattina la famiglia di Ashraf, composta da lui la moglie e tre minori (due bimbi di tre anni ed uno di un anno e mezzo), è stata sfrattata con l’uso della forza pubblica dall'alloggio in cui viveva, sito in via del Grano. La storia di questo nucleo familiare è rappresentativa della tragedia che migliaia di famiglie quotidianamente subiscono, quello dello sfratto per morosità incolpevole. Per questo è utile ricostruire brevemente la sua storia.
Ashraf era titolare di un regolare contratto di locazione a circa € 800 euro al mese ed ha sempre pagato i canoni finché non ha più potuto a causa del covid e della perdita del lavoro.
Una volta terminato il blocco degli sfratti imposto ai proprietari durante l’emergenza sanitaria, la richiesta di sfratto è stata convalidata e portata in esecuzione, nonostante l’accoglimento della sua petizione Onu, che lo aveva posto sotto la propria protezione internazionale, riconoscendone la fragilità. Va sottolineato che è lo Stato Italiano stesso ad aver chiesto al Tribunale di Roma, nel corso dei diversi procedimenti aperti, di ignorare le richieste di blocco delle esecuzioni imposto dall’Onu, sostenendo che i trattati non hanno valore prescrittivo, ma solo di indicazione generale e di principio! Chiediamo allo Stato Italiano cosa abbia firmato a fare dei trattati e dei protocolli che non ha intenzione né di riconoscere né di rispettare. Fatto sta che stamane lo sfratto ai danni della famiglia è stato eseguito.
Solo grazie alla solidarietà ed alla presenza conflittuale degli attivisti dell'Assemblea di Autodifesa dagli Sfratti e di ASIA-USB, è stata offerta alla famiglia una soluzione, che seppur parziale e non del tutto dignitosa, consentirà di mettere in moto tutte le procedure per chiedere l’assegnazione di un alloggio pubblico. Va specificato che questo risultato, che per ora mette in sicurezza la famiglia di Ashraf, è stato ottenuto grazie alla forza ed alla determinazione dei solidali intervenuti in difesa della famiglia ed esclusivamente perché il centro di accoglienza che ospiterà il nucleo è sotto diretto controllo del V Municipio. Non è frutto dunque di un intervento strutturale, da poter estendere alle altre migliaia di famiglie romane indigenti e sotto sfratto. Inoltre, se fosse dipeso dal Dipartimento Politiche Abitative di Roma Capitale la famiglia sarebbe finita sotto un ponte, e questo è inaccettabile. Quanto accaduto stamane non può essere considerato un successo o un risultato posItivo se non nella prospettiva di ulteriori iniziative che abbiano come fine quello di ripristinare il Diritto alla Casa della famiglia.
Il lungo autunno degli sfratti è cominciato: si è rimesso in moto il meccanismo delle esecuzioni che rischia di portare per strada 4500 famiglie (solo a Roma). Famiglie già in preda alla peggior crisi economica mai vista: aumento delle bollette, carovita e disoccupazione in aumento, sono tutti fattori che rendono sempre più difficile riuscire a pagare un affitto o un mutuo o semplicemente le utenze (con conseguente distacco di queste).
D’altro canto Asia-Usb continua a denunciare l’assenza del Comune di Roma, il quale non riesce ad avviare una nuova stagione per l’Edilizia Pubblica né a mettere in piedi rapidamente un sistema emergenziale per dare una prima risposta e presa in carico delle famiglie sotto sfratto. Non può essere tollerata l’indifferenza istituzionale di fronte alla sofferenza di uomini, donne e bambini che subiscono un grave danno alla loro dignità, non vedendosi riconosciuto un diritto fondamentale come quello alla Casa
La soluzione all’attuale emergenza sfratti non può che passare per un rapido intervento in grado di mettere in sicurezza gli sfrattati, un massiccio piano di Edilizia Pubblica che raddoppi la quota oggi esistente ed un potenziamento degli uffici in un orientamento di aiuto ed assistenza ai cittadini, e non di ostracismo a oltranza.
Asia-Usb Roma