Truffa case a San Lazzaro, nel Bolognese: chieste cinque condanne
Il processo sulla costruzione e assegnazione di alloggi di edilizia convenzionata
Cinque condanne, al massimo fino ad un anno e 11 mesi, ed un'assoluzione: sono state chieste dai Pm Rossella Poggioli e Claudio Santangelo al termine della requisitoria nel processo in corso in tribunale a Bologna sulla costruzione e assegnazione di alloggi di edilizia convenzionata a San Lazzaro di Savena, comune alle porte di Bologna, da parte del Consorzio edile Cipea. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono tentata concussione (riformulata in induzione a dare o promettere utilità) e truffa.
Tra gli imputati per cui è stata chiesta la condanna c'è Gianluca Muratori, numero uno bolognese di Confartigianato, a processo insieme ad altri dirigenti di Cipea come presidente Cipea e un finanziere, Salvatore Cucinotta: alla moglie, Liuba Vettor, fu assegnato uno degli alloggi del cantiere, in regime di edilizia convenzionata. Secondo l'accusa l'appartamento fu assegnato alla famiglia malgrado i dirigenti Cipea fossero a conoscenza del fatto che il nucleo non aveva i requisiti previsti. Il finanziere e la moglie simularono una separazione legale - sempre secondo l'accusa - in modo che la donna acquisisse i requisiti.
"Cucinotta - ha detto il Pm Poggioli - avrebbe ottenuto la casa desiderata, mentre loro avrebbero venduto un immobile in tempi di crisi, facendo un favore ad un finanziere". I Pm hanno chiesto 23 mesi per Lorenzo Cavicchioli, procuratore speciale di Cipea, 22 mesi per Muratori e per Nicola Comastri, all'epoca consigliere delegato del Consorzio; 15 mesi e mille euro di multa per Cucinotta, 16 mesi e 1.100 euro di multa per Vettor; assoluzione per il sesto imputato, Bruno Vignoli.