VENEZIA, VA DI SCENA L'EMERGENZA CASA, SFRATTATA UNA FAMIGLIA CON TRE FIGLI!

Venezia -

Oggi il comune di Venezia sfratta una famiglia a Favaro. Si tratta di una coppia di marocchini con tre figli, alloggiati in una struttura transitoria per lavoratori immigrati con permesso di soggiorno. L'assegnatario ha ottenuto la cittadinanza italiana, per cui vengono meno i requisiti di assegnazione. Nel frattempo la graduatoria ATER stilata a seguito del bando del 2019, a cui la famiglia ha avuto accesso, scorre troppo lentamente e l'alloggio a cui avrebbero diritto ancora non è disponibile.
“La situazione è paradossale” sostiene Tobia Navarro Dina del Fronte della Gioventù Comunista Venezia-Mestre, “un lavoratore ottiene un diritto, quello alla cittadinanza, e quindi perde quello all'abitare a causa delle politiche fallimentari del comune.”
Tramite i servizi sociali gli viene proposta come sistemazione transitoria un campeggio di Marghera che costerà 1000 euro mensili al comune e circa 900 euro all'inquilino, senza dargli garanzie su ulteriori sostegni per i mesi successivi. Ulteriori rinvii vengono negati perché il nucleo familiare risulta in grado di procurarsi autonomamente un alloggio, cosa che dopo numerose ricerche non è ancora stata possibile.
Il comune di Venezia, invece di proporre una sistemazione dignitosa alla famiglia, minaccia di denuciarla per occupazione se non dovesse liberare immediatamente  il piccolo immobile di 45 metri quadri, perdendo quindi il diritto al posto nella graduatoria ATER.
Si tratta di un ricatto che costringe una coppia di genitori a scegliere se trasferirsi con i figli in un campeggio o perdere diritti acquisiti dopo anni di attesa. Siamo di fronte a una scelta politica dell'amministrazione comunale, che pur di proseguire con il piano di razionalizzazione della spesa e gli sgomberi è disposta a sborsare mille euro al mese, mentre nello stesso stabile ci sono 3 alloggi sfitti più altri nei palazzi vicini. Il comune, la cui inadeguatezza nelle politiche abitative ha creato questa situazione insostenibile, deve garantire una sistemazione dignitosa alla famiglia in attesa dell'assegnazione che, come molte altre, tarda ad arrivare.
Il sindacato Asia-USB, presente stamattina allo sfratto insieme a militanti del Fronte Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista, spiega che un comune popoloso come quello di Venezia, che non istituisce un bando per alloggi popolari dal 2019, andrà verso una crisi abitativa sempre più acuta. Nel frattempo ATER Venezia non interviene avendo ceduto la gestione degli alloggi al comune e a INSULA SPA, dimostrando come l'esternalizzazione e la privatizzazione dei servizi sia fallimentare.
La casa deve essere un diritto di tutti!