Verona, "buttati fuori di casa per le spese condominiali": scoppia la protesta all'Agec delle famiglie
Una trentina di famiglie occupa l'atrio della sede di via Noris per chiedere l'immediata applicazione della "morosità incolpevole". Attivisti della "Rete sociale per la casa" e responsabili dello "Sportello casa" dei Cobas
Hanno occupato l’atrio della sede di Agec. Una trentina di famiglie in tutto che alle 10 di mattina di mercoledì hanno srotolato striscioni e hanno messo in evidenza cartelli di protesta nell’edificio di via Noris. Alzano la voce per tenersi stretta la casa. Quella che un’ingiunzione di sfratto potrebbe portare via a causa dell’affitto in ritardo o di spese condominiali non pagate perché troppo alte. Una piccolissima vittoria l’hanno incassata, gli attivisti della “Rete sociale per la casa” e i responsabili dello “Sportello casa” dei Cobas di Verona: sono riusciti ad ottenere un incontro con il presidente di Agec, Massimo Galli Righi. All’ordine del giorno la revisione delle spese condominiali, che in certi casi superano anche del doppio l’affitto. Alcune famiglie di quelle presenti nella sede in centro a Verona hanno presentato conti da 2mila euro all’anno da pagare in tre rate. L’affitto mensile è inferiore ai 200 euro al mese.
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E intanto si lotta una battaglia per Giorgio, inquilino di 53 anni di via Scuderlando che ha perso il lavoro due anni fa e ora rischia di trovarsi in mezzo ad una strada. Lui si sarebbe rivolto ai Servizi sociali che gli avrebbero risposto che l’unica alternativa sarebbe il dormitorio pubblico. I risultati della guerra agli sfratti però tardano ad arrivare. L’8 febbraio alcuni rappresentanti della “Rete per la casa” di Verona erano stati ricevuti in Prefettura, dove avevano richiesto l’applicazione immediata della “morosità incolpevole” attualmente in elaborazione al Governo. Era stato chiesto di evitare la forza pubblica (lo sgombero) nei casi in cui i ritardi del pagamento dell’affitto o delle bollette potesse essere riconducibile alle difficoltà finanziarie legate anche alla perdita del lavoro e al grave periodo economico. Tuttavia sulla sospensione degli sfratti, il presidente di Agec, Massimo Galli Righi, interpellato dal Corriere Veneto
“«Se chiedono sospensioni degli sfratti, si sono rivolti agli uffici sbagliati devono andare a Palazzo Barbieri. Per questioni relative alle spese condominiali i nostri tecnici dell'Economato sono sempre disponibili, basta chiedere un appuntamento. Bisogna dire però che difficilmente le spese cadono dall'alto, sono in gran parte dovute alle bollette».
Per quanto riguarda lo stop dovuto alla morosità incolpevole, Galli Righi è cauto: «La mancanza di un decreto attuativo non ferma solo le modalità applicative della legge, ma anche i finanziamenti. Bloccare gli sfratti ora significa accettare che rimangano inquilini insolventi senza aver nessuno che ci copra le spalle. Significherebbe avere i conti in rosso, in un momento dei più delicati. Una situazione che dovrebbero ripianare i veronesi con le loro tasse».”
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