VERSO UNA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CHE AUMENTI IL PATRIMONIO ALLOGGIATIVO PUBBLICO

Roma -

La mobilitazione di oggi alla Pisana ha visto la partecipazione di centinaia di persone, tra inquilini Enasarco e di via Pincherle alle prese con la dismissione degli alloggi, occupanti di stabili pubblici e privati, nuclei sotto sfratto o in difficoltà con i mutui. Una moltitudine in emergenza abitativa che da mesi ha iniziato un braccio di ferro con le amministrazioni locali e contro la rendita immobiliare.

 

Durante l’iniziativa si è svolto un incontro tra una delegazione di manifestanti e l’assessore regionale alla Casa Di Carlo, il presidente della commissione Casa Carapella, i Capi-gruppo  di Rif. Com. e del PDCI, consiglieri del PDL.

 

Al termine del confronto si è concordato sulla necessità di un finanziamento regionale permanente indipendente dalle risorse governative  e destinato alle politiche abitative. Un sostanziale cambio di passo nel ruolo pubblico che dovrebbe portare ad una legge regionale che definisca risorse e strumenti tali da far acquisire 100mila alloggi pubblici alla regione Lazio, con un forte recupero dell’edilizia sovvenzionata rispetto all’agevolata. Una sorta di sostanziale riequilibrio, oggi più che mai necessario.

 

Le novità che percepiamo sia al tavolo comunale che a quello regionale sono da ricondurre da una parte alla capacità di mobilitazione permanente messa in campo dal movimento, dall’altra alla forte crisi delle vendite che oggi sta di fatto fermando molti cantieri, mettendo a rischio17mila posti di lavoro nel settore edilizio.

 

Con molta probabilità la necessità di acquisire celermente case convergerà con la spinta alla vendita dei privati. Da tempo l’AS.I.A.-Rdb e i Blocchi Precari Metropolitani indicano il patrimonio privato costruito come l’obiettivo da perseguire  e su questo il solo prefetto Mosca si era mosso con autorevolezza. Ora siamo soddisfatti che i segnali vadano nella direzione giusta, però mancano le risorse necessarie e su questo fronte si dispiegherà il prosieguo della nostra mobilitazione sia nei confronti del governo che verso gli enti locali.