ZINGONIA (BG), UN FALLIMENTO ANNUNCIATO
Noi non abbiamo la palla di cristallo che evidentemente posseggono ai
piani alti di Infrastrutture Lombarde e non vendiamo stime opinabili
come certezze. Ma almeno una di certezza possiamo darla: nei prossimi
mesi, se non anni, nel titolo dell'ennesimo articolo che prevedrà
l'imminente demolizione non ci sarà accordo bonario.
Ci sarà esproprio.
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Il 13 novembre del 2013 un comunicato del Comitato Residenti delle Torri
di Zingonia si chiudeva così.
Oggi, 9 agosto 2014, questa situazione si è puntualmente avverata.
L'annuncio di ALER e di Infrastrutture Lombarde s.p.a. di rinunciare
alle acquisizioni degli appartamenti e di passare direttamente ad
espropriarli è il segno del fallimento del masterplan per la
"riqualificazione" di Zingonia.
Come si può altrimenti definire un progetto partito nel 2010 e che
quattro anni dopo ottiene come risultato l'acquisto di soli 30
appartamenti su 208?
Ma non poteva finire altrimenti: chi accetterebbe di vendere casa
propria per 8mila euro? Con l'unica contropartita di un affitto di due
anni in una casa ALER?
E ancora: come è possibile prevedere lo stesso budget per l'acquisizione
degli appartamenti all'asta, quando questi vengono banditi con prezzi
sui 30mila euro, e stupirsi che, incredibilmente, non sia possibile
acquistarli?
Di fronte a tale situazione ogni ente degno di questo nome si fermerebbe
e riprenderebbe in mano il masterplan.
Purtroppo gli enti coinvolti sono ALER e ILspa che hanno deciso di
proseguire comunque, andando ad espropriare 178 appartamenti, 17
esercizi commerciali, e una moschea frequentata da centinaia di persone.
Esproprio quindi come colpo di spugna sulle proteste degli abitanti, sul
loro rifiuto di accettare un'offerta ridicola, sulla possibilità di
essere parte integrante e attiva della riqualificazione di Zingonia.
Anche l'Eco di Bergamo è costretto a notare come una strategia del
genere porti ad un aumento delle proteste e della rabbia degli abitanti:
per l'ennesima volta, se ancora ce ne fosse bisogno, è stato dimostrato
che le istituzioni non li considerino come persone degne di essere
coinvolte nelle decisioni che riguardano così pesantemente la loro vita
e quella delle loro famiglie.
Come Comitato Residenti delle Torri annunciamo fin da subito che ci
opporremo in ogni sede a qualunque forma di procedimento espropriativo,
e chiediamo sinora incontri con la Prefettura di Bergamo e le
istituzioni coinvolte, data la gravità della situazione.
Comitato Residenti Torri di Zingonia