Questo aprile si apre ancora con una settimana di sfratti, che hanno visto coinvolte famiglie e ragazze madri. Le istituzioni continuano ad ignorare l’emergenza abitativa. La rendita e la speculazione immobiliare non hanno ormai nessun freno in questa città. Si era avvitato un tavolo di consultazione tra parti sociali, Prefettura, istituzioni e organizzazioni di categoria, che prevedeva il passaggio da casa a casa per gli sfrattati in vista di una assegnazione di casa popolare entro sei mesi. Malgrado questa misura tutelasse un numero limitatissimo di sfrattati avrebbe potuto essere un punto di partenza ma anche questi accordi sono stati disattesi.

Chiediamo alle istituzioni di riappropriarsi del proprio ruolo riconoscendo il problema casa a Bologna, che da mesi aumenta con l’accentuarsi della crisi, che porta con se maggiore precarietà e fragilità economica. E’ necessario organizzare un piano casa regionale straordinario per arginare l’emergenza, e al tempo stesso rimettere al centro il diritto alla casa per tutti attraverso una nuova politica fondata sull’edilizia popolare e pubblica. Ma perché questo avvenga, è necessario che nessuna famiglia rimanga senza un tetto, ciò significa bloccare gli sfratti per morosità. Il blocco degli sfratti per morosità non è una utopia, in diversi importanti comuni in Italia è già una realtà, come nel caso romano.

Questo può avvenire solo tramite un accordo in cui ognuno fa la sua parte, fra questi anche la Prefettura. Le forze dell’ordine sono componente fondamentale per una solidale convivenza, è per questo che non dovrebbero svolgere la loro funzione contro lavoratori che non riescono a pagare l’affitto o che manifestano per mantenere o migliorare il proprio posto di lavoro.

 
L’Associazione Inquilini Assegnatari (AS.I.A.-RdB) rilancia una mobilitazione generale di tutti gli inquilini per il blocco degli sfratti.

Per ASIA-RdB Bologna
Lidia Triossi

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