ATER: TRA SGOMBERI E BOLLETTE IMPAZZITE GLI INQUILINI DICONO BASTA
Non bastava l’aumento generalizzato del 20% degli affitti degli alloggi popolari, neanche l’assurda gestione della transazione che ha costretto più della metà degli inquilini - che pagano regolarmente gli affitti - a versare somme arretrate senza aver avuto la possibilità di riscontrare l’esistenza effettiva delle morosità.<//span><//span>
Per gli inquilini delle case Ater arrivano nuove batoste: il canone torna infatti a lievitare in seguito alla richiesta del conguaglio per i consumi idrici del 2005 e per servizi (quali?), un conguaglio che ammonta in totale a circa tre milioni di euro.
Opportuno notare che la stima degli arretrati si basa sulla metratura di ogni singolo alloggio, e non sui consumi effettivi dal momento che non esistono i contatori. Se consideriamo, inoltre, lo spreco d’acqua dovuto alla mancata manutenzione delle tubature, non è difficile rintracciare le responsabilità dell’azienda sugli sprechi.
In molti casi, poi, le fatture sono arrivate dopo la scadenza e così oltre agli aumenti, ai conguagli, alla ridefinizione delle fasce di reddito, gli inquilini si ritrovano pure a dover pagare la mora per il ritardato pagamento. Il rischio, insomma, è quello che il canone di affitto, dove sono comprese tutte le quote di consumi e servizi, continui a lievitare a dismisura anche in casi in cui i conti andrebbero rivisti e corretti.
Inutile ribadire che i costi della mala gestione dell’azienda non possono ricadere sugli inquilini, che peraltro non ricevono neppure i servizi minimi; pertanto l’AS.I.A consiglia, al momento, di continuare a pagare solo le quote comprese nel vecchio canone e di attendere la contestazione legale per avvenuta prescrizione delle somme richieste, che stiamo predisponendo.
Ma per fare cassa, l’Ater non guarda in faccia nessuno.
Ieri mattina un centinaio di nuclei in emergenza abitativa insieme agli attivisti del Blocco Precario Metropolitano e dell’AS.I.A. RdB hanno impedito che venisse eseguito lo sgombero di una giovane coppia che dal 2001 occupa un locale commerciale dell’Ater, vuoto per un lungo periodo, in via Luigi Bellardi 7. L'ufficiale giudiziario tornerà da loro il 12 maggio.
I due giovani non hanno potuto usufruire dell’ultima sanatoria perché la loro abitazione è accatastata come locale commerciale, che l’Ater ha deciso di vendere.