Bloccato lo sfratto di un'anziana Tensione in via Messina Marine

Palermo -

PALERMO - Nelle prime ore della mattinata il tempestivo intervento del comitato di lotta per la casa ha evitato che un'anziana signora invalida venisse sfrattata dal suo appartamento sito in via Messina Marine. "La donna - si legge nella nota del comitato - ha l'80% d'invalidità,ed è quindi costretta a letto, percepisce una pensione di soli 250 con un affitto di ben 450 che ovviamente non può pagare. Dopo aver impedito l'ingresso del palazzo al proprietario di casa e all'ufficiale giudiziario si sono susseguiti tafferugli con la polizia. Lo sfratto è stato infine rinviato a una data non meglio precisata. L'intervento del comitato ha palesato ancora una volta la differenza di approccio che insiste tra le amministrazioni e gli organi di potere da una parte e le realtà autorganizzate dall'altra rispetto al modus operandi da seguire per comprendere e risolvere il problema vissuto da numerosissime famiglie palermitane. Sempre nella giornata di oggi alle ore 17.00 i movimenti palermitani di lotta per la casa Comitato di lotta "Prendocasa Palermo" e il comitato di lotta per la casa "12 luglio" indicono un presidio davanti la prefettura per rivendicare ancora una volta il diritto alla casa negato giornalmente dalle istituzioni. Al presidio vi parteciperanno anche le famiglie delle case occupate di via Alloro e di via del Parlatoio che occupando e abitando degli edifici inutilizzati e in buone condizioni sono esempio di come l'autorganizzazione e la perseveranza siano riuscite laddove le amministrazioni hanno totalmente fallito e continuano a sbagliare il modo di approcciarsi all'emergenza abitativa sempre più dilagante nella nostra città".

"La città di Palermo vive oggi un’emergenza abitativa di dimensioni catastrofiche - dice il portavoce del comitato di lotta Prendocasa Emiliano Spera- le politiche di austerity hanno indotto negli ultimi anni una crescita esponenziale del numero di famiglie che non possono più permettersi di pagare un affitto e aumentano giorno dopo giorno le persone costrette a vivere per strada perché non riescono a trovare delle alternative. Dati alla mano sono oltre 10.000 famiglie inserite nella graduatoria per la richiesta di un alloggio popolare e tal cifra è segno emblematico di un’emergenza che giorno dopo giorno assume sempre più caratteristiche strutturali. Per ovviare a questa situazione da mesi nella nostra città si è andato sviluppando un processo di organizzazione dal basso di quanti giornalmente vivono l’emergenza abitativa.Processo che si è sviluppato tramite mobilitazioni di piazza e occupazioni a fini abitativi di spazi ormai da troppo tempo lasciati all’abbandono e al degrado".

I movimenti dei senza casa hanno il merito di aver riportato il tema del diritto all’abitare al centro del dibattito politico tramite le mobilitazioni diffuse in tutto il territorio nazionale che hanno avuto il loro apice nell’assedio ai palazzi del potere lo scorso 19 ottobre; in ambito cittadino poi la due giorni di mobilitazione del 21 e 22 gennaio ha visto, con il presidio davanti la sede della prefettura e il corteo del giorno dopo per le vie dei quartieri popolari, i movimenti di lotta per la casa e le famiglie senza un tetto portare a casa alcune importanti vittorie. In quell'occasione era stata espressa la necessità di istituire un tavolo tecnico,che a detta del Sindaco e dell'Assessore Ciulla dovrebbe tenersi il prossimo 6 marzo, che partendo da un confronto tra le istituzioni cittadine e i movimenti per il diritto all’abitare determinasse misure capaci di contrastare un’emergenza da troppo tempo ignorata, ma alla quale non è stata data alcuna comunicazione ufficiale o invito a presiedere ai comitati nonostante ripetute richieste e sollecitazioni da parte di quest'ultimi. Per tali ragioni i movimenti lotta per la casa ritornano in piazza e per le strade per rivendicare ancora una volta il diritto fondamentale ad avere un'abitazione".