Cassa ragionieri, congelati 500 milioni
E' l'effetto del blocco della dismissione del patrimonio immobiliare.
Circa 500 milioni di euro <<congelati>>, all'indomani dell'ordinanza cautelare del Consiglio di stato che ha fermato (dichiarando la natura <<pubblica>> dell'ente) la dismissione del patrimonio immobiliare della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri (Cnpr). E, in attesa che il Tar del Lazio dica nuovamente la sua sul ricorso dì un inquilino romano, il processo di cessione degli appartamenti <<procede lentamente, e con difficoltà generate soprattutto dal contesto economico-finanziario>>, racconta il presidente dell'istituto previdenziale, Paolo Saltarelli. <<La nostra posizione riguardo al pronunciamento della giustizia amministrativa è nettamente contraria>>, poiché <<contestiamo siano ritenuti pubblici i nostri beni>>, indipendentemente, come si legge, dal modello giuridico usato per il loro conferimento alla Sgr, Società di gestione del risparmio incaricata dell'operazione di vendita. La decisione, che lede l'autonomia gestionale degli enti dei professionisti concessa con il dlgs 509/94, si abbatte, dunque, come una mannaia su un percorso di passaggio di proprietà degli immobili che va avanti in maniera tutt'altro che spedita: sulle <<circa 1.600 unità>>, almeno 2?3 del totale, ossia più o meno 950 sono ubicate nella Capitale, dove adesso l'attività viene di fatto sospesa, in attesa di conoscere, nei prossimi mesi, gli esiti del successivo esame da parte del Tar>>. La porzione rimanente, prosegue il presidente, <<si trova, a macchia di leopardo, in Italia, da Messina fino alla provincia di Milano>>, spiegando che <<la sola parte residenziale degli immobili è stata conferita nel fondo Scoiattolo della Sgr>>, e quale contro-valore del piano di dismissione, <<in base a delle valutazioni del 2010, che dovranno, però, essere riviste un po' al ribasso data l'incertezza del mercato e l'abbassamento delle quotazioni, ci aspettiamo dei ricavi che possano aggirarsi intorno ai 500 milioni>>. Dal bilancio approvato nel 2013 risulta che la Cnpr vanti utili per 145 milioni ed un patrimonio netto pari a 2.125,8 milioni. Nell'ordinanza cautelare di palazzo Spada, aveva spiegato Adriano Tortora, avvocato dell'inquilino che ha fatto ricorso, è stato affermato che servirsi di uno strumento privatistico, quale il Fondo comune di Investimento denominato <<Scoiattolo>>, non è stato di per sé idoneo e sufficiente a mutare la natura pubblica di una dismissione di immobili, effettuata da un ente previdenziale inserito nel conto economico dello Stato; una circostanza con cui <<potrebbe essere irrimediabilmente compromesso il diritto dell'appellante all'abitazione, qualora si dovesse procedere alla vendita a terzi senza il riconoscimento del diritto di prelazione, e senza le agevolazioni dell'immobile offerto dalla proprietà>>.A tal proposito, Saltarelli è perentorio: <<Non ritengo debbano applicarsi le disposizioni agevolative del pubblico>> e, chiarisce, <<mi preoccupa che la giurisprudenza metta nero su bianco che siamo privati, o pubblici, soltanto quando fa comodo. Sarei disposto a regalarlo il patrimonio della Cassa, ma qualcuno deve farsi carico delle pensioni da pagare (al 31 dicembre 2012 risultano iscritti 30.050 ragionieri e 8.007 pensionati, ndr), altrimenti io devo ottimizzare la gestione dei beni, sia in termini di rendimento, che di corrispettivo della vendita>>. In caso contrario, conclude, si tratterebbe di <<un esproprio>>.
Fonte: ItaliaOggi