COLLI PORTUENSI, RASSEGNA STAMPA
Liberazione- 19 gennaio 2008
Unicredit Colli Portuensi
Emergenza casa: l'Asia Rdb lancia la mobilitazione
di Serena Salucci
Roma - Una grande assemblea cittadina, il 24 gennaio, per organizzare una mobilitazione permanente sull'emergenza abitativa a Roma. Questa la proposta dell'Asia Rdb lanciata martedì scorso con un presidio e una conferenza stampa a Via dei Colli Portuensi 187, insieme agli inquilini delle palazzine dell'Unicredit che rischiano di finire per strada. Parte proprio da questo caso emblematico per la nostra città, l'appello per una controffensiva che coinvolga tutti i soggetti impegnati nelle vertenze sul diritto alla casa. Il dramma delle 60 famiglie dei Colli Portuensi è iniziato quasi un anno fa, quando il Fondo Pensioni della Cassa di Risparmio di Trieste, ente proprietario degli stabili, è stato assorbito da Unicredit e il consiglio di amministrazione ha deciso di fare cassa mettendo in vendita la proprietà immobiliare. «A prezzi di mercato e con un diritto di prelazione ridicolo, 3% di sconto, che poteva arrivare al 5% se metà delle case fossero state acquistate dagli affittuari - precisa Marisa Falovo, portavoce degli inquilini - alla Gabetti è stato offerto uno sconto del 15% sull'acquisto in blocco. Ci sono famiglie che per quarant'anni hanno pagato regolarmente l'affitto e ora rischiano di perdere casa perché non possono sborsare i 500.000 euro richiesti dall'Unicredit. Chi ha potuto ha comprato, indebitandosi per decenni, ora siamo rimaste 35 famiglie, anche con anziani e disabili. Per chi come mio marito ha uno stipendio di 1500 euro è impossibile acquistare a queste condizioni, come è impossibile trovare un altro affitto o accedere alle case popolari». Questo è il paradosso che questa storia porta alla ribalta. Come spiega Paolo di Vetta dell'Asia Rdb, che segue da mesi la vertenza «la questione abitativa non è più l'emergenza degli ultimi, ma riguarda un ceto sempre più largo. C'è la difficoltà di chi pensava di essere più tutelato degli altri. Si scopre che non c'è nessuno strumento di tutela, le famiglie in emergenza abitativa non funzionano come lobby, non hanno nessun potere per influenzare la politica. Questo è quello succederà a Roma sempre più spesso, mentre ci sono 270.000 case vuote. Da qui a pochi mesi verranno assegnate solo delle briciole, per questo l'iniziativa del 24 gennaio, insieme all'ipotesi della Sinistra di convocare un consiglio comunale straordinario sulla casa, deve essere concreta e parlare di cifre. I numeri a Roma ci raccontano di una situazione spaventosa». Intanto mentre si chiede a Uncredit di riaprire le trattative, al Municipio XVI pensano a una requisizione temporanea degli appartamenti, 3 dei quali risultano già opzionati da privati.
il Manifesto- 20 gennaio 2008
Viale dei Colli Portuensi, la finanza che spazza le case
Un appello a sostegno degli inquilini delle case del Fondo pensione della Cassa di risparmio di Trieste
Roma - Il Comitato degli inquilini di viale dei Colli Portuensi 187, composto da uomini e donne di età diversa e con problemi di diversa natura, si è costituito da circa un anno per fronteggiare un'emergenza che ha stravolto la nostra vita quotidiana. Le case dove abbiamo vissuto in affitto anche da più di quarant'anni, garantendone manutenzione e migliorie, sono state messe in vendita a prezzi per noi inaccessibili (dai 400 ai 600 mila euro) e molte famiglie si trovano adesso davanti a un vero dramma. Abbiamo provato l'arroganza della proprietà, il Fondo Pensione dei dipendenti ex Cassa di Risparmio di Trieste oggi Unicredit, e l'insistenza di un intermediario, la Gabetti Agency, che ci stanno rendendo la vita un inferno. Noi ci ritenevamo al sicuro credendo di poter convincere il Fondo-Unicredit e Gabetti della nostra disponibilità avendo presentato un'offerta vantaggiosa che è stata invece illogicamente rifiutata. La legislazione vigente ha sottomesso il diritto all'abitare alle leggi del libero mercato, ignorando la stessa Costituzione. Ora le misure di sostegno e tamponamento non coprono più il fabbisogno di sempre più larghi strati sociali, noi tra questi, impoveriti dal caro affitti e da mutui insostenibili.
Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che il diritto alla casa, come abbiamo sperimentato, non è più garantito e che i numeri che l'Amministrazione comunale ha potuto mettere in campo sono irrisori rispetto all'emergenza reale; è da questa costatazione che prendiamo le mosse per invitare tutte le forze politiche a riflettere e a farsi interpreti di una nuova stagione del diritto all'abitare.
Noi non siamo una lobby, una corporazione capace di piegare la politica, siamo la punta di un iceberg su cui la politica può naufragare, o riacquistare la sua credibilità. Dare una soluzione al nostro problema può mettere in moto un circolo virtuoso che, dalle Istituzioni locali a quelle nazionali, porti l'emergenza casa all'ordine del giorno e ne garantisca la risoluzione, possibilmente entro quest'anno. Anche perché per noi il tempo è prezioso, così come lo è per chi sta subendo uno sfratto, per chi dorme in macchina o in una baracca, per chi aspetta una casa popolare, per chi vuole andare a vivere da solo, per chi vuole costruire una famiglia, per gli studenti che non vogliono più pagare 500 euro per una stanza.
Invitiamo quindi a sottoscrivere l'appello e a partecipare alle prossime iniziative.
Sandro Medici, presidente Municipio X, Angelo Fascetti, Paolo Leonardi, coord. Naz. Cub; Fabio Nobile, consigliere Comune di Roma, Adriana Spera, consigliere Comune di Roma; Gemma Azuni, consigliere Comune di Roma; Roma; Valentina Steri, assessore Municipio XVI-Roma; Walter Tocci, deputato; Maria Antonietta Grosso, consigliere Regione Lazio; Anna Pizzo, consigliere Regione Lazio; Roberto Giulioli, capogruppo Comune di Roma SD; Nando Simeone, consigliere provinciale. Seguono altre centinaia di firme.
Per info e adesioni: info@asia.rdbcub.it