COMUNICATO AI LAVORATORI E ALLE LAVORATRICI ENASARCO
In data 11.04.2011 una delegazione di lavoratori e lavoratrici Enasarco che si occupano della custodia e della pulizia degli stabili, è stata ricevuta al Ministero del Lavoro dal Dott. Gambacciani (Direttore Generale della direzione centrale politica previdenziale) in merito alla dismissione del patrimonio Enasarco e alla conseguente esternalizzazione dei circa 300 lavoratori da far assumere, attraverso il progetto “Mercurio”, direttamente dagli inquilini e dai costituendi condomini degli inquilini stessi.
Una sorta di licenziamento mascherato da parte della Fondazione.
La delegazione ha manifestato la preoccupazione dei lavoratori rispetto alle conseguenze che subiranno con l’attuazione del piano di dismissioni Enasarco e ha presentato una serie di richieste:
1) vigilanza da parte del Ministero su tutta l’operazione di vendita;
2) gestione, da attribuire al Ministero, di un tavolo tecnico istituzionale tra fondazione Enasarco, Ministero, enti locali e rappresentanti dei lavoratori di tutte le sigle sindacali;
3) annullamento del punto “e” dell’accordo di vendita degli immobili sottoscritto tra la Fondazione e i sindacati degli inquilini firmatari che prevede non solo l’esternalizzazione, di cui sopra, ma un contratto a tempo determinato per soli 5 anni e senza nessuna garanzia legale;
4) ricollocazione del personale considerato in esubero, dalla Fondazione Enasarco, all’interno della Fondazione stessa utilizzando i corsi di formazione finalizzati alla ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici;
5) aumentare l’incentivo economico proposto ai portieri e ai pulitori estendendolo anche agli impiegati e l’utilizzo di uno scivolo per tutti coloro che sono vicini all’età pensionabile;
6) apertura di un tavolo con gli enti locali per l’acquisizione degli alloggi di servizio e degli appartamenti in affitto dei portieri e dei pulitori “Enasarco” da parte dell’ATER (Regione Lazio) o da parte del Comune di Roma;
7) blocco temporaneo delle vendite per trovare una soluzione lavorativa e prolungata fino al raggiungimento della pensione.
Il Dott. Gambacciani ha riconosciuto la fondatezza di tutte le problematiche rappresentate e, pertanto, si è impegnato ha verificare la regolarità della Fondazione rispetto alle dismissioni. Rispetto alla questione dei 300 lavoratori, ha dichiarato che non può entrare nel merito della contrattazione tra le parti sindacali e la Fondazione.
L’USB, nel prendere atto di questa risposta, continuerà la battaglia con i lavoratori perché non si realizzi questo accordo che prevede la conclusione ignobile del loro rapporto di lavoro con la Fondazione Enasarco.
Ritiene che il destino dei lavoratori e delle lavoratrici debba essere lo stesso trovato, a suo tempo, per i lavoratori degli altri enti pubblici che hanno dismesso il loro patrimonio, e che l’Enasarco, nata come ente pubblico, debba garantire ai suoi lavoratori, nessuno escluso, il mantenimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
USB Enasarco
Portieri e pulitori