Destinare il 10% del gettone di presenza a fondo per emergenza sfratti

Termoli -

Termoli - Proposta Minoranza. E’ stata presentata oggi - 20 gennaio - la proposta di deliberazione dei consiglieri di minoranza (primo firmatario Paolo Marinucci) che propone al Consiglio Comunale, relativamente al 2014, di «destinare il 10% del gettone di presenza ad un fondo a disposizione del settore Sociale per l’emergenza sfratti». I consiglieri hanno invitato il sindaco Antonio Di Brino e la Giunta comunale a fare lo stesso.

Secondo Marinucci <<tale fondo andrebbe ad alimentare un capitolo di bilancio a sostegno del settore delle politiche sociali in modo da poter aiutare persone che in questo momento vivono una situazione di disagio forte come la perdita dell’abitazione</strong>; esso è pensato nella logica “rotativa” e della “responsabilità”, quindi chi otterrà il sostegno dovrà impegnarsi a restituirlo in tempi certi in modo che sia a servizio di altri che si possano trovare in una situazione simile». I dati sono molto preoccupanti: «Una famiglia italiana su cinquanta è sotto sfratto. E la maggior parte delle famiglie che rischiano di perdere l’alloggio non vive nelle grandi città, bensì in provincia. I dati sono contenuti in una nuova rielaborazione del Viminale e si riferiscono alle sentenze di sfratto del 2011, in totale 63.846. La stragrande maggioranza (87%) per morosità, ovvero per mancato pagamento dell’affitto; soltanto l’11,7% per finita locazione e l’1,3% perché il proprietario rivendica l’uso dell’abitazione».
Per i consiglieri di minoranza «la costituzione di tale fondo per l’emergenza abitativa deve essere visto come un gesto di solidarietà e di vicinanza verso i più deboli – in quanto comunità - e non come atto di populismo. Quindi, destinando parte della propria indennità, il 10%, mensile, ad un fondo di garanzia per supportare quanti vivono situazioni di sfratto esecutivo. Il fondo rotativo, gestito dalle politiche sociali, ha come obiettivo quello di sostenere le famiglie che, sempre più spesso, a causa di difficoltà economiche, perdono la propria abitazione. L’iniziativa, lungi dal fare inutili populismi, vuole essere segno di uno stile di prossimità e di vicinanza, con fatti concreti e non con le parole, a chi si trova in difficoltà in un’ottica di condivisione e di messa a disposizione delle risorse».