DI NUOVO SUL TETTO DOPO LO SFRATTO FORZOSO DI UN OPERAIO METALMECCANICO.

Bologna -


Questa mattina, alle ore 7.30, le forze dell'ordine hanno già sfondato la porta d'ingresso per eseguire lo sfratto in via Pontevecchio 74 e portato all'esterno gli attivisti che si trovavano nell'appartamento. Due attivisti sono tornati sul tetto, uno dei quali è l'operaio sfrattato. Chiamati anche i vigili del fuoco. Assenti le istituzioni alle quali chiediamo un'alternativa per la famiglia subito

Questo dopo aver ricevuto solo alle 18.30 di ieri giovedì 24 una risposta dell’Amministrazione Comunale in merito alla sfratto di via Pontevecchio.
Una risposta che si riassume in un nulla di fatto, nella dichiarazione che l’amministrazione non ha gli strumenti per intervenire in una situazione simile. L’inadeguatezza degli strumenti messi in campo non è una novità, è un problema che l’AS.I.A.-RdB sta sollevando da mesi e che ogni volta non trova risposte. L’Assessore alla casa si è data disponibile per affrontare il problema attraverso l’apertura di un tavolo, ma i tempi di questa operazione non coincidono con la dirompente emergenza abitativa. 
Oggi un'altra famiglia ha subito uno sfratto esecutivo con l’intervento della forza pubblica, dimostrando l’essenza di questa giunta: debole coi forti e forte coi deboli, trattando il problema casa come un problema di ordine pubblico.
L’Associazione Inquilini Assegnatari (AS.I.A.-RdB) si è impegnata nel picchetto anti-sfratto in via Pontevecchio 74, perché la condizione abitativa di questa famiglia rappresenta la condizione di centinaia di famiglie che vivono e lavorano a Bologna.

Per l’Associazione Inquilini Assegnatari (ASIA-RdB)
Lidia Triossi

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