DONNA MAROCCHINA, CASA POPOLARE DOPO IL TENTATO SUICIDIO
Gazzetta di Reggio, Modena
BOLOGNA - Avrà una casa la donna marocchina di 43 anni che la settimana scorsa ha tentato il suicidio temendo di perdere l’appartamento in cui viveva per un imminente sfratto per morosità. In sua difesa si era levata Asia, l’associazione di inquilini delle Rdb di Bologna, che ieri è riuscita a ottenere il risultato sperato: «Questa mattina la commissione del Comune che si è occupa dell’edilizia popolare ha vagliato il caso e, su proposta degli assistenti sociali, ha decretato l’emergenza abitativa», spiega Lidia Triossi di Asia. Dunque la 43enne (invalida al 60% e di recente anche senza lavoro) avrà un alloggio Erp, per tre anni e non in via definitiva, come prevedono le assegnazioni per emergenza abitativa. Ai casi che vengono valutati in questo modo dalla commissione, spiega Triossi, «va il 15% del patrimonio Erp che si libera».
Il Bologna
Il caso. Alla donna è stato concessa un'abitazione a tempo: per i prossimi tre anni
Sfrattata tentò il suicidio il Comune le dà una casa
Ieri le è stata concessa l'emergenza abitativa. Oggi era previsto lo sfratto forzato
di Gian Basilio Nieddu
Bologna - «Questa storia è finita bene, sono contenta». La signora N, quarantenne di origini marocchine, ieri ha ripreso a sorridere perchè il comune gli ha riconosciuto l'emergenza abitativa. Quindi, per i prossimi tre anni, potrà abitare in una casa con un canone a prezzi politici. La donna, secondo la denuncia dei sindacati di base, aveva tentato il suicidio perchè non riuscendo più a pagare l'affitto doveva lasciare la casa, in via Broccaindosso. Poi le iniziative dei sindacalisti, dell'associazione Asia, che hanno organizzato dei presidi davanti all'abitazione della donna morosa. Alla fine l'ufficiale giudiziario ha rimandato, venerdì scorso, l'esecuzionedello sfratto. Oggi ripasserà ancora ma ormai il rischio sfratto per la donna è finito: « La situazione dovrebbe risolversi entro due settimane - spiega una rappresentante delle Rdb - a questo punto l'ufficiale giudiziario può concedere una proroga o si troverà una sistemazione alternativa». Insomma il peggio è passato grazie alla commissione comunale che ha dato il via libera all'alloggio per la donna. «Ringrazio tutti i ragazzi del sindacato che mi hanno aiutato. Senza di loro non sarei riuscita ad avere la casa, ho scritto mail, lettere, lottato in ogni modo per aver riconosciuti i miei diritti - spiega l'inquilina N - ero disposta a fare qualcosa di drastico in piazza, davanti a tutti». Azione al limite che arriva dopo mesi di discussioni con l'assistente sociale e qualche incomprensione: «mi diceva di assumere le mie responsabilità ma sono stata licenziata e non riuscivo a trovare un lavoro». Dialettica comprensibile e approcci diversi fino all'intervento di Asia che ha organizzato il presidio e ieri aveva previsto una manifestazione in Comune, nella sala consiliare: «Abbiamo annullato l'iniziativa perchè volevamo portare N. in consiglio - spiega la sindacalista - far pressione». La battaglia è stata vinta ma l'emergenza abitazione come dimostrano i dati forniti dal Sunia, pubblicati nei giorni scorsi sul nostro giornale, che sottolineano come la crisi metta nei guai le famiglie nel pagamento dell'affitto. Intanto si muove anche la Lista Reno che incontra l'assessore Virginio Merola proprio sull'emergenza abitativa a cui si è mostrato sensibile pure l'Uppi, unione piccoli proprietari, che ha istituito un fondo per i più deboli.