Emergenza abitativa, Loredana Capone:«Il Comune presenti un Piano alla Regione»
29 gennaio 2014
Lecce. Loredana Capone sprona il Comune di Lecce a redigere una Piano Casa Comunale attraverso cui trovare degli immobili da destinare all'emergenza e al disagio abitativo. "Se vi sono ancora alcuni suoli pubblici su cui ha già deliberato una destinazione residenziale, allora può presentare un buon piano alla Regione".
"Ancora addolorati per la tragedia che ha colpito Veronica e Dino, i due poveri clochard, penso che si debba fare di tutto per evitare che simili fatti possano ripetersi. Nessuno può sentirsi con la coscienza tranquilla se la situazione rimane così com’è ora, con cento senza tetto rispetto ai quali solo la Caritas e la diocesi hanno manifestato ad oggi la giusta attenzione. Ma un posto per tutti non c’è neppure nei luoghi così fortemente voluti da Don Attilio e il Vescovo". Queste le parole di Loredana Capone, consigliere comunale PD e vice-Presidente della Regione Puglia, che partendo dalla tragica vicenda dell'altroieri pone in primo piano un distinguo: quello dell’emergenza rispetto al quale è indispensabile che intervengano i servizi sociali del Comune, specificamente deputati a dare risposte concrete e immediate; e quello riguardante il piano della programmazione dell’edilizia residenziale pubblica che deve contenere soluzioni di più vasta portata per rispondere al fabbisogno di alloggi e al disagio abitativo della nostra città.
"Il Comune di Lecce si è mostrato finora carente su entrambi" - Ha dichiarato Loredana Capone, che prosegue: "Ha compiuto, anzi, una serie di operazioni in piena e palese contraddizione con l’ingente fabbisogno di alloggi in città". "Ha espropriato i suoli di proprietà dello IACP in via Bari che potevano essere destinati ad alloggi per realizzare il mercato bisettimanale. Ha approvato, inoltre, un piano di valorizzazione del proprio patrimonio per alienare gli immobili con cui ha chiesto la variazione delle destinazioni d’uso per fare cassa. Si è conquistato, così, un marchio negativo: è stato l’unico Comune capoluogo pugliese che, invece di fare una ricognizione degli immobili al fine di trovare quegli più idonei a soddisfare le esigenze dell’edilizia abitativa, ha chiesto la variazione delle destinazioni d’uso per venderli più facilmente. Non sarebbe stato difficile trovare all’interno di un Piano Casa Comunale immobili da destinare all’emergenza e al disagio abitativo e suoli da destinare a edilizia residenziale pubblica utilizzando fondi nazionali e regionali. Come hanno fatto altri Comuni, primo tra tutti Bari. Ma non è tutto perduto, si può ancora fare".
"La domanda è - continua Capone - il Comune di Lecce ha suoli pubblici su cui ha già deliberato la destinazione residenziale o si è privato di tutti gli immobili con la vendita?". "Se tali suoli ci sono - sottolinea - può presentare un piano alla Regione. La Regione assicura la massima attenzione sulla base, però, di un piano concreto e organico. Mi risulta che nel comparto A del PEP di via Flumandosa alcuni suoli ci sarebbero. Si tratta, allora, di redigere e approvare un buon piano. E’ ovvio che non si può immaginare che la Regione sia un bancomat, come sembrerebbero auspicare alcuni interventi apparsi in questi giorni sui giornali, né si può immaginare che tutti gli immobili possano essere destinati a edilizia residenziale. Com’è stato con i PRU e con i PIRP la Regione non mancherà di venire incontro alle esigenze del Comune di Lecce. Se l’Amministrazione farà, però, una corretta ricognizione dei suoli e degli immobili pubblici da destinare alla residenza".