Emergenza casa, sfratti bloccati e nuove strutture per i senza tetto

Cassino -

CASSINO - Dopo una lunga attesa, nel primo pomeriggio di ieri i delegati del sindacato Usb e del Movimento per il Diritto all’Abitare, hanno incontrato il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, l’assessore al ramo Stefania Di Russo, ed una folta schiera di consiglieri e membri della giunta. Sul “piatto”, come noto, la questione abitativa, incancrenitasi dopo il secondo sit in permanente della scorsa settimana e lo sciopero della fame organizzato da due donne cassinati in attesa di sfratto. «Innanzitutto - ci ha riferito Rino Tarallo, delegato provinciale Asia-Usb - il movimento ha ottenuto l’assegnazione della struttura fino ad oggi occupata dalla coop “La Casa di Tom”. Ma non solo.  Si è dato il via, e questo non può che rasserenarci (ma certamente non può bastare) ad un percorso che ci auguriamo possa portare, nel medio termine, ai “famosi” 19 alloggi da costruire, all’impiego delle case cantoniere e, soprattutto, al blocco degli sfratti. Andando per ordine - approfondisce Tarallo - per “La Casa di Tom”, l’amministrazione ci ha garantito di aver già dato il via libera per il “passaggio” di consegne dell’edificio dalla coop sociale al nostro movimento. Ricordiamo poi, che si tratta di una struttura che può garantire un alloggio a ben 10 famiglie. Per le case cantoniere invece, dopo che la Giunta Zingaretti   ha approvato la delibera con cui si è offerta la possibilità ai comuni di destinare ad un uso pubblico questi edifici, la municipalità cassinate avrà 60 giorni di tempo, a decorrere dalla data di pubblicazione della dgr (risalente a 3 giorni fa) per presentare un progetto volto all’utilizzo delle strutture presenti sul territorio per emergenza abitativa. Va detto - aggiunge il sindacalista cassinate - che nella Città Martire sono due le case cantoniere: una in via Sferracavalli, l’altra in via Casilina Sud. Altre unità abitative quindi, che possono dar modo, a molti senza tetto, di “uscire” dalla strada in attesa di una migliore (si spera) sistemazione. Discorso diverso invece sugli sfratti esecutivi: il decreto attuativo licenziato di recente dal Ministero delle Infrastrutture per il blocco degli sfratti, offre una importante opportunità, anzi due: da una parte garantisce 8mila euro per singolo nucleo familiare, che in tal modo, stando ai prezzi dei fitti in città, avrà la copertura per 15-20 mensilità. Una boccata d’ossigeno insomma, che non risolve il problema in sè ma di certo frena l’emergenzialità del fenomeno. Sul secondo versante del problema-casa poi, quello che potremmo definire “strutturale”, si è deciso nell’incontro di ieri di stilare una sorta di graduatoria dei cittadini di Cassino in attesa di sfratto. Secondo gli amministratori - osserva Rino Tarallo - questa scelta darà modo di consegnare alla Prefettura di Frosinone una lista di nominativi nei confronti dei quali non verrà impiegata la forza pubblica per “eseguire” lo sfratto. Tirando le somme quindi, alla luce di quanto sopra descritto, tutte queste decisioni assunte ieri al tavolo con noi delegati dell’Asia-Usb, risulteranno utili per tamponare l’emergenza casa in attesa che si portino a compimento progetti certamente più radicali e risolutivi, come quelli ad esempio per la costruzione di nuove unità abitative. Ancora tristemente irrisolto invece, ma noi non cederemo di un passo, il nodo delle assegnazioni provvisorie e delle vendite di immobili da parte dell’Ater. Senza contare “il mistero” del censimento degli alloggi che da 3 anni attende di essere risolto. All’azienda territoriale, in ogni caso, possiamo fin da oggi “ricordare” che la nostra battaglia per la giustizia e per i diritti dei cittadini, non è affatto conclusa. Tornando al tavolo di ieri, resta il fatto, comunque - ha ribadito Tarallo - e lo abbiamo palesato agli amministratori cassinati, che tutti i contenuti dell’incontro andranno assolutamente verbalizzati, in maniera da cristallizzare, da mettere nero su bianco, le parole del sindaco e della sua giunta. Se in futuro dovessero infatti fare un passo indietro, come purtroppo accaduto in passato - chiosa il delegato sindacale - noi dell’Asia-Usb e del Movimento per il diritto all’Abitare di Cassino saremo pronti a mobilitarci nuovamente per pretendere quello che, non ci stancheremo mai di ricordarlo, è un diritto e non certo una “concessione”». 

Redazione L'Inchiesta Quotidiano