ENASARCO DISMETTE IL PATRIMONIO IMMOBILIARE A PREZZI SPECULATIVI. ASIA-USB PRESENTA ESPOSTO DENUNCIA. I 350 PORTIERI E PULITORI RISCHIANO IL POSTO DI LAVORO.

Alleghiamo la tabella dei prezzi delle prime case messe in vendita.

Roma -

 

 COMUNICATO STAMPA - 

 

 Roma 01 febbraio 2011 -L’Enasarco ha reso pubblica nei giorni scorsi una tabella con l’elenco delle prime unità immobiliari che saranno poste in vendita (15.000 alloggi solo a Roma). I prezzi stabiliti per la dismissione di questi alloggi sono quelli di mercato che, seppur con lieve sconto agli inquilini, non saranno accessibili per una parte consistente dell’inquilinato.

Con la dismissione dell’intero patrimonio immobiliare la Fondazione vuole realizzare una grande speculazione ai danni di chi abita da moltissimi anni in queste case, con l’obiettivo di ripianare le ingenti perdite dovute agli investimenti nei vari titoli spazzatura.
Tutto questo gli è stato consentito grazie alla complicità di quei sindacati firmatari degli accordi nel settembre 2008 con i quali hanno stabilito le modalità di vendita del patrimonio della Fondazione.

La vendita degli alloggi ai prezzi di mercato, con insufficienti tutele per le fasce sociali più deboli e l’aumento degli affitti, in molti casi fino al 100%, sono il corollario per raggiungere questa speculazione.

I vertici dell’Enasarco stanno procedendo in questa operazione - denominata ‘Mercurio’ - ignorando il fatto che la Fondazione continua a sussistere come ente senza scopo di lucro e svolge un’attività di natura pubblica: non è stato sufficiente il processo di privatizzazione a far mancare questa funzione.

 L’AS.I.A. – USB presenterà giovedì prossimo un esposto denuncia alla Procura Regionale della Corte dei Conti contro la politica di gestione del patrimonio degli Enti privatizzati e richiede l’intervento del Parlamento e del Governo, insieme a quello del Prefetto, del Comune di Roma e della Regione Lazio, per fermare - attraverso una moratoria e l’apertura di un tavolo inter-istituzionale – queste scelte scellerate che colpiscono i ceti sociali più deboli: le decine di migliaia di inquilini che vivono di pensione, di redditi precari o di redditi divenuti insufficienti a pagare gli alloggi  a prezzi di mercato o a sostenere le richieste di rinnovo dei contratti di affitto.

Oltretutto questa situazione è aggravata dal fatto che non sono previsti piani di ricollocamento (secondo il piano Mercurio) dei circa 350 addetti tra portieri e pulitori, che sono già alle prese con le ricadute della crisi economicaGli Enti privatizzati stanno richiedendo aumenti degli affitti di 300/500/700/900 euro mensili, cioè rinnovi a 800/1000/1400/1800 euro mensili, a chi vive di pensioni o redditi che non superano i 1200 euro al mese, e procedono con la richiesta di sfratto per chi non è in grado di rinnovare i contratti.L’AS.I.A. – USB si batte per ridare una funzione sociale al patrimonio degli Enti privatizzati fermando gli aumenti degli affitti, stabilendo prezzi di vendita non speculativi e attivando i fondi per i mutui regionali all’1%, tutelando chi non può comprare attraverso l’acquisizione pubblica, con lo strumento dell’housing sociale, degli alloggi invenduti o sfitti.

  Per l’AS.I.A. – USB
 Angelo Fascetti