Enasarco gioca la carta interna per il nuovo direttore generale. PRESENTATE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI.

Sole24Ore

Mercoledí 19 Dicembre 2012

PIU' IN BASSO LE ULTIME INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA GESTIONE DELL'ENTE A CUI IL GOVERNO NON HA DATO RISPOSTE: CHI PROTEGGE LA FONDAZIONE ENASARCO? E' UN CASO CHE IL PRESIDENTE SIA UN ESPONENTE PD, COME IL DIRETTORE ENPAIA?

Roma -

Domani il Consiglio di amministrazione di Enasarco è chiamato a nominare il nuovo direttore generale che prenderà il posto di Carlo Felice Maggi, dimessosi di recente per motivi di salute. Salvo sorprese dell'ultimo minuto, a ricoprire l'incarico sarà chiamato Carlo Bravi, attualmente direttore dell'area istituzionale, ossia il core business dell'ente che gestisce le entrate contributive e le prestazioni pensionistiche da erogare; prima di questo incarico, Bravi si era occupato dell'area legale di Enasarco. Una scelta che punta, dunque, a valorizzare una professionalità interna all'ente previdenziale: un'opzione che ha prevalso rispetto ad altre ipotesi che erano circolate negli ultimi giorni. Era stato il ministero del Welfare – nelle vesti di autorità di vigilanza dell'ente insieme alla Covip – a sollecitare Enasarco a effettuare la nomina del direttore generale, riempiendo così la casella centrale della governance dell'ente. Negli ultimi mesi era cresciuta la tensione all'interno della Cassa in merito alla contabilizzazione di alcune scelte di portafoglio operate dall'ente, in parte prese negli ultimi mesi e in parte eredità ristrutturata (più volte) del patrimonio risalente alla gestione Billè: le notes strutturate (circa 1,3 miliardi di euro) che comprendevano veicoli finanziari come Anthracite, circa un anno fa erano state scorporate e affidate ad alcuni fondi creati ad hoc per Enasarco e che ora andranno valorizzati (vedi Plus24 dell'8 dicembre scorso). Completata così la sua governance, la Fondazione dovrà passare a una riorganizzazione operativa su più fronti: in materia di informatica, per quanto riguarda la dismissione del patrimonio immobiliare e infine per quanto riguarda il servizio finanza. Secondo quanto si apprende, la delega per la gestione del cospiscuo patrimonio mobiliare dell'ente (valutato intorno ai 3,5 miliardi di euro) sarà affidata direttamente al consiglio di amministrazione di Enasarco, in particolare per consentire un suo immediato coinvolgimento nella gestione del portafoglio dell'ente; in capo al direttore generale dovrebbe restare salvo sorprese la delega sulla liquidità dell'ente. All'organismo riporteranno anche gli advisor esterni: Deloitte per i rischi operativi e soprattutto Mercer, chiamato a occuparsi dei rischi finanziari e a fornire una valorizzazione degli investimenti dell'ente, comprese le notes strutturate oggetto di discussioni. Non si esclude, in ogni caso, che il Cda decida il varo di una struttura intermedia nella gestione del portafoglio, ossia una sorta di comitato investimenti ristretto che affianchi le commissioni patrimonio e bilancio.


LEDDI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

da mesi si segnalano problematiche nell'ambito della fondazione Enasarco e si assiste ad una polemica accesa sia per le difficoltà nel processo di dismissione del patrimonio immobiliare, sia per le scelte di portafoglio dell'ente, da sempre al centro di accesi dibattiti;

si apprende che in consiglio d'amministrazione e nelle commissioni patrimonio e bilancio il dibattito ha riguardato il tema della classificazione di alcuni investimenti: e il risk manager avrebbe evidenziato due situazioni che presentano delle contraddizioni. Si tratta del fondo Algebris financial CoCo ordinary distribution (20 milioni di euro) e del Globersel natural resources (15 milioni), cui sarebbe stata aggiunta un'ulteriore integrazione senza alcuna delibera. I due fondi erano stati contabilizzati nel settembre 2011 come investimenti di liquidità, quando invece si tratta di fondi hedge che presentano un valore quota in un caso giornaliero e nell'altro quindicinale, non comunque assimilabili alla disponibilità liquida di un conto corrente dunque da contabilizzare come immobilizzazioni, essendo investimenti di medio e lungo termine, dal rischio e dal rendimento superiori rispetto alla parte a breve termine. A seguito di tali notazioni il consiglio di amministrazione di Enasarco ha riclassificato le quote del fondo di Algebris come investimenti immobilizzati e ha autorizzato la dismissione del Globersel natural resources non appena si fossero avute condizioni di mercato favorevoli, complice il risultato negativo constatato a quel momento;

nelle ultime settimane si è registrata l'uscita da Enasarco del direttore generale e la sostituzione del dirigente del servizio finanza, entrambi per ragioni di salute. L'ente torna a vivere una fase delicata: pochi mesi fa Enasarco ha ristrutturato per la terza volta in 4 anni titoli per 1,3 miliardi di euro (compreso il veicolo Anthracite, 780 milioni). Un miliardo di euro circa è stato affidato a una Sicav lussemburghese ed altri 300 milioni sono andati ad altra società lussemburghese specializzata nel settore immobiliare. Criticità che non paiono trasparire dal via libera del Ministero del lavoro e delle politiche sociali all'equilibrio di bilancio a 50 anni, anche se si stima un calo del rendimento reale del patrimonio pari allo 0,2 per cento per l'anno in corso;

stanti l'importanza strategica dell'ente e la delicatezza delle funzioni,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno, per quanto di competenza e nell'ambito della vigilanza prevista dalla legge, intervenire al fine di verificare eventuali irregolarità e/o inadempienze.

(4-08870)

GERMONTANI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

l'Enasarco (Ente di previdenza e assistenza degli agenti e rappresentanti di commercio) è già stato, in passato, al centro di attenzione a seguito dell'andamento negativo emerso dai risultati di gestione;

come riportato da diversi organi di stampa, nelle ultime settimane si è registrata l'uscita da Enasarco del direttore generale e la sostituzione del dirigente del servizio finanza. Non è chiaro alla luce di queste notizie quale sarà l'assetto futuro dell'ente e come i due dirigenti saranno sostituiti;

nel frattempo, l'ente torna ad essere al centro dell'attenzione per la spinta verso il rinnovamento e la trasparenza (avendo introdotto su input del direttore generale nel marzo 2012 la figura del risk manager, con mandato a Deloitte per i rischi operativi e a Mercer per i rischi finanziari), anche se, a parere dell'interrogante, la trasparenza non sembra emergere dalle scelte per la gestione del portafoglio;

l'approvazione delle ultime variazioni al regolamento per le attività istituzionali di Enasarco da parte del consiglio di amministrazione del 19 settembre 2012 al fine di adeguare il bilancio tecnico all'equilibrio cinquantennale, infatti, non sono ancora pubbliche e non è nota la loro ricaduta sui contribuenti,

si chiede di sapere:

quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere per verificare la corretta amministrazione del patrimonio immobiliare di Enasarco e la realizzazione degli ambiziosi obiettivi previsti dal "piano Mercurio", che mirava alla realizzazione di 4 miliardi di euro di utili derivanti dalla dismissione degli immobili;

in che modo intendano intervenire, qualora il modello gestionale prescelto non risulti rispondente ai criteri di efficienza e di trasparenza che un ente previdenziale ha il dovere di osservare, al fine di garantire un uso corretto del danaro dei contribuenti iscritti;

se non ritengano che la scarsa trasparenza nella gestione del patrimonio immobiliare e nell'organizzazione amministrativa dell'ente si rifletta in maniera negativa sulla capacità di Enasarco di ottemperare alle funzioni attribuite per legge.

(3-03208)


Interrogazione del 18 dicembre

LANNUTTI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:
l'Enasarco (Ente di previdenza e assistenza degli agenti e rappresentanti di commercio), già al centro dell'attenzione per dubbi investimenti nei prodotti derivati con il conseguente andamento negativo di gestione, procede nella dismissione del patrimonio immobiliare;
si legge su "Il Sole-24 ore" del 10 dicembre 2012: «Le acque sono tornate ad agitarsi in Enasarco. Da mesi si segnala una serie di frizioni all'interno delle varie componenti della Cassa, con una polemica accesa in occasione di diversi episodi: dalle difficoltà nel processo di dismissione del patrimonio immobiliare, comprensibili vista l'impatto della crisi economica sulle disponibilità all'acquisto degli affittuari, alle scelte di portafoglio dell'Ente, da sempre tema di polemica. Questa volta il dibattito si è svolto in consiglio d'amministrazione e nelle commissioni patrimonio e bilancio. In particolare il tema ha riguardato la classificazione di alcuni investimenti: nel corso di una riunione del 12 giugno scorso, in commissione congiunta patrimonio e finanza, "il risk manager - si legge a verbale - ha evidenziato due situazioni che presentavano delle contraddizioni". Si tratta del fondo Algebris Financial CoCo Ordinary Distribution (20 milioni di euro) e del Globersel Natural Resources (15 milioni), cui è stata aggiunta "un'ulteriore integrazione senza alcuna delibera". I due fondi erano stati contabilizzati nel settembre 2011 come investimenti di liquidità, quando invece si tratta di fondi hedge che presentano un valore quota in un caso giornaliero e nell'altro quindicinale; ma comunque non assimilabili alla disponibilità liquida di un conto corrente. Il posto giusto ove contabilizzare quegli investimenti non poteva che essere quello delle immobilizzazioni, ossia gli investimenti di medio e lungo termine, dal rischio e dal rendimento superiori rispetto alla parte a breve termine. La "contraddizione" segnalata alla commissione dal risk manager risiede nel fatto che la delega per la gestione della liquidità è affidata al direttore generale mentre le decisioni in merito alle immobilizzazioni» sono «del consiglio d'amministrazione, come conferma Enasarco interpellata sul caso. "L'errore c'è stato ma si può rimediare", aveva deciso la commissione al termine di una discussione che si indovina accesa, in cui lo stesso direttore generale rivendica l'implementazione delle nuove funzioni di controllo. Un rimedio cui ha messo mano il giorno dopo il Cda di Enasarco che ha riclassificato le quote del fondo di Algebris come investimenti immobilizzati e che ha autorizzato la dismissione del Globalersel Natural Resources "non appena si avranno condizioni di mercato favorevoli", complice il risultato negativo constatato a quel momento. Nelle ultime settimane si è registrata l'uscita da Enasarco del direttore generale Carlo Felice Maggi e la sostituzione del dirigente del servizio finanza Marco Di Vito, entrambi per ragioni di salute. L'ente torna a vivere una fase delicata: spinge verso il rinnovamento e la trasparenza, introducendo su input del direttore generale Maggi nel marzo scorso la figura del risk manager, con mandato a Deloitte per i rischi operativi e a Mercer per i rischi finanziari. Ma le polemiche sulle scelte di portafoglio non mancano: pochi mesi fa Enasarco ha ristrutturato per la terza volta in 4 anni titoli per 1,3 miliardi di euro (compreso il veicolo Anthracite, 780 milioni). Un miliardo circa è stato affidato alla Sicav lussemburghese Europa Plus gestito dalla Gwm di Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini. Altri 300 milioni sono andati a Optimum Asset Management, società lussemburghese specializzata nel settore immobiliare e guidata da Alberto Matta. Tensioni che non traspaiono dal via libera del Ministero del Welfare all'equilibrio di bilancio a 50 anni; anche se si stima un rendimento reale del patrimonio del -0,2% per l'anno in corso»;
su "il Fatto Quotidiano" del 31 dicembre 2010 si legge: «Carlo Massaro, presidente dell'Ugifai, un passato da consigliere Enasarco dove contribuì a bloccare l'operazione di vendita dei palazzi
dell'ente ai "furbetti del quartierino" di Stefano Ricucci, lo ha scritto in maniera chiarissima in una lettera alla commissione parlamentare degli enti gestori: "Trasformare oggi il mattone in moneta significa correre rischi enormi".
Il presidente dei promotori finanziari Anasf, Elio Conti Nibali, ci aggiunge un carico da novanta: "I dirigenti Enasarco ritengono di far fruttare al 3,5 lordo per dieci anni il ricavato delle vendite immobiliari. È un'illusione". Una proiezione attuariale preparata dallo studio Orrù e consegnata a Luca Gaburro, segretario della Federagenti, dimostra inoltre che la gigantesca vendita degli immobili Enasarco non è in grado di garantire la sostenibilità finanziaria trentennale stabilita per legge a garanzia dell'erogazione delle pensioni e quindi sarebbe inevitabile un inasprimento della quota contributiva, addirittura il raddoppio. Insomma, i conti Enasarco stanno saltando e il progetto Mercurio non è risolutivo. Riflette Gaburro: "Per salvare le nostre pensioni, a questo punto l'unica strada è passare armi e bagagli l'Enasarco all'Inps"»;
risulta all'interpellante che chi dissente dalla linea politica economica di Enasarco venga allontanato, come provato nelle ultime settimane con l'uscita del direttore generale e la sostituzione del dirigente del servizio finanza. Non è chiaro, alla luce di queste notizie, quale sarà l'assetto futuro dell'ente e come i due dirigenti saranno sostituiti;
nel frattempo, l'ente torna ad essere al centro dell'attenzione per la spinta verso il rinnovamento e la trasparenza (avendo introdotto, su input del direttore generale, nel marzo 2012, la figura del risk manager, con mandato a Deloitte per i rischi operativi e a Mercer per i rischi finanziari), anche se a quanto risulta all'interpellante la trasparenza non sembra emergere dalle scelte per la gestione del portafoglio;
l'approvazione delle ultime variazioni al regolamento per le attività istituzionali di Enasarco da parte del consiglio di amministrazione del 19 settembre 2012, al fine di adeguare il bilancio tecnico all'equilibrio cinquantennale, infatti, non sono ancora pubbliche e non è nota la loro ricaduta sui contribuenti,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga doveroso intervenire, alla luce delle motivazioni espresse dalle organizzazioni dei rappresentanti di commercio, come la Federagenti o l'Ugifai (Unione generale italiana delle federazioni degli agenti intermediari), e da quelle dei promotori finanziari, come l'Anasf (Associazione nazionale promotori finanziari), motivazioni che paiono assai dubbiose sull'operazione di dismissione del patrimonio immobiliare denominata piano "Mercurio";
se non ritenga che la vendita del patrimonio immobiliare possa, quindi, trasformarsi in un boomerang e finisca per far precipitare l'ente i cui conti sembrano in difficoltà, specie dopo gli investimenti in titoli "tossici" come Lehman Brothers ed Antrachite, tanto da mettere a rischio le future pensioni;
quali iniziative intenda assumere per promuovere una verifica sulla corretta amministrazione del patrimonio immobiliare di Enasarco e sulla realizzazione degli obiettivi previsti dal "piano Mercurio", che mirava alla realizzazione di 4 miliardi di euro di utili derivanti dalla dismissione degli immobili;
se i Ministri in indirizzo non ritengano che la scarsa trasparenza nella gestione del patrimonio immobiliare e nell'organizzazione amministrativa dell'ente si rifletta in maniera negativa sulla capacità di ottemperare alle funzioni attribuitegli dalla legge;
se il Governo non ritenga opportuno adottare le opportune misure di competenza al fine di garantire una gestione corretta e trasparente relativamente alle scelte strategiche di investimento, anche alla luce dell'errore sollevato sulla classificazione di alcuni investimenti da parte dell'ente, per cui due fondi erano stati contabilizzati nel settembre 2011 come investimenti di liquidità, quando si trattava invece di fondi hedge che presentavano un valore quota in un caso giornaliero e nell'altro quindicinale, comunque non assimilabili alla disponibilità liquida di un conto corrente, che a detta del consiglio di amministrazione sarebbe stato sanato;
se risulti corrispondente al vero che recentemente Enasarco ha ristrutturato per la terza volta in 4 anni titoli per 1,3 miliardi di euro (compreso il veicolo Anthracite, 780 milioni), per cui un miliardo circa è stato affidato alla Sicav lussemburghese Europa Plus gestito dalla Gwm di Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini, mentre altri 300 milioni sono andati a Optimum Asset Management, società lussemburghese specializzata nel settore immobiliare e guidata da Alberto Matta e, in caso affermativo, quali risultino essere le ragioni alla base delle scelte di portafoglio dell'ente, nonché i relativi rischi.
(2-00556)