Grosseto. «Ho perso il lavoro, rischio lo sfratto»
9 febbraio 2010 - Il Tirreno
Famiglia tunisina di Istia non riesce più a pagare l’affitto di 500 euro
A gennaio è scaduta l’ultima proroga: il 23 dovrà sgomberare la casa Taoufik Arssi vive qui da 21 anni: ha moglie e due figli piccoli
GROSSETO - La famiglia di Fazil Yldiran è stata sfrattata lunedì e vive in macchina. E presto potrebbe fare la stessa fine quella di Taoufik Arssi, tunisino, da 21 anni in Italia, dal 2006 a Grosseto.
Taoufik vive in affitto da un privato a Istia d’Ombrone insieme alla moglie, casalinga, e a due figli piccoli - uno di due anni e mezzo e l’altro di appena 4 mesi - ma, ammette, da quando ha perso il lavoro di muratore non è più riuscito a pagare l’affitto di 500 euro al mese per il suo alloggio.
«Avevo trovato - dice - un impiego per tre mesi ma poi sono stato rimandato a casa perché non c’era più lavoro». E così inizia a prendere tempo con i proprietari di casa che si ritrovano però con un inquilino moroso. Tafouik spera che nel frattempo qualche buona notizia venga dal Comune di Grosseto: è infatti in graduatoria sia per la casa popolare sia per l’emergenza abitativa, dove è quindicesimo su un centinaio di aventi diritto. Lo sfratto viene solo rinviato di volta in volta ma incombe sulla famiglia Arssi. «A gennaio mi è stata concessa l’ultima proroga - dice Tafouik - ma il 23 febbraio verranno le forze dell’ordine e dovrò sgomberare». Quella è l’ultima data utile entro cui trovare un’altra sistemazione per due adulti e due bambini piccoli di cui uno al momento ammalato. Ci sono quindi due sole settimane per scongiurare il peggio e Tafouik Arssi è davvero disperato: chiede aiuto a chiunque possa dargli una mano.
«Per dire quanto è drammatica la situazione a Grosseto - commenta Ilario Germinario del sindacato Asia Usb - basta un dato: siamo secondi in Italia per numero di sfratti eseguiti. Bastava che nel 2009 il Comune cedesse l’ex Garibaldi all’Epg che lo avrebbe rimesso a posto grazie a fondi regionali. Così il Comune avrebbe avuto un posto dove dare una sistemazione vera a tutti gli sfrattati. Invece quei fondi sono tornati all’assessore alla casa Eugenio Baronti, inutilizzati. Mentre l’emergenza abitativa resta».(S.L.)