I MOVIMENTI SCRIVONO AL PAPA E LANCIANO UN APPELLO ALLA CITTA'

Sabato 16 gennaio dalle ore 14.30 conferenza stampa a Tendopoliz

Roma -

 

Da 21 giorni centinaia di nuclei familiari in emergenza abitativa si trovano accampati e presidiano l’Assessorato alla Casa del Comune di Roma, attraversando così questo natale e queste festività di crisi. Molti di loro sono stati sfrattati, non sanno dove vivere e non hanno altra scelta, non possono più sopportare, di fronte ai licenziamenti ed alla precarietà, gli affitti ed i mutui alle stelle di questa città. Per questo, da tempo, stanno chiedendo al Sindaco di Roma un intervento consistente ed autorevole che porti fuori la capitale dall’emergenza in cui vive.

Il Santo Padre, proprio nel periodo delle festività natalizie, ha pranzato coi poveri che frequentano e vivono le strutture di accoglienza della Comunità di Sant’Egidio; ha più volte richiamato chiunque porti responsabilità di governo del paese a non lasciare, in questo momento di grande difficoltà, nessuno indietro e solo. Appena Mercoledì scorso ha incontrato gli amministratori regionali, provinciali e comunali chiedendo loro grande attenzione verso le famiglie in difficoltà e gli ultimi, accennando anche alla necessità di curare la qualità della vita nella progettazione della città.

Ora in ragione della visita programmata per la prossima Domenica alla Sinagoga, la questura di Roma vuole imporci di smantellare entro Sabato 16 (domani), il presidio sinora autorizzato, mettendo avanti presunte ragioni di sicurezza, ma in realtà per nascondere agli occhi del Papa e del Paese, la testimonianza della cruda realtà dell’emergenza abitativa, simbolo delle contraddizioni sociali che affliggono la città di Roma.

Dopo aver manifestato pacificamente, al freddo ed alla pioggia di questo inverno rigido, per chiedere al Sindaco Alemanno di non cancellare come annunciato circa 40.000 persone dalla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari e per ottenere soluzioni vere e dignitose per noi e per tutti, non siamo disponibili ad accettare di tornare nell’invisibilità nascondendo i problemi sotto il tappeto; non possiamo accettare di farci trattare ancora una volta come polvere da rimuovere frettolosamente.

Sentiamo spesso parlare dei giovani, delle famiglie, dei migranti, ma se chi viene sfrattato, chi ha la propria casa pignorata, chi non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese continuerà a ricevere non accoglienza ma solo esclusione e politiche di polizia, chi potrà ancora pensare di costruire il proprio futuro? Come potremo evitare di sprofondare tutti nel precipizio di una società senza più legami sociali e di solidarietà?

Rivendichiamo innanzitutto, dunque, il diritto alla visibilità, come condizione indispensabile per immaginare di tornare a parlare di diritti.

Per questo chiediamo al Santo Padre di interessarsi alla vicenda e di riceverci. Di evitare che questa sua importante visita si macchi, anche indirettamente, di questa brutale e violenta chiusura.

Allo stesso tempo invitiamo associazioni e movimenti, forze politiche e rappresentanti istituzionali, organi di stampa e cittadini ad una conferenza stampa e ad un presidio a oltranza sabato 16 gennaio dalle ore 14.30 ancora sotto l’assessorato alla Casa del Comune di Roma, in lungotevere De’ Cenci.

Movimenti per il Diritto all’Abitare