I presidenti delle Atc piemontesi incontrano il Ministro Lupi.
Sul tavolo un documento programmatico per il rilancio dell'edilizia pubblica
L'emergenza casa è sotto gli occhi di tutti: nel 2012 in Italia ci sono stati quasi 70mila sfratti (quasi il doppio dei circa 40mila del 2003) e con il perdurare della crisi cresce il numero di famiglie in attesa di una casa popolare. Paradossalmente, proprio quando la fame di case si fa più sentire, mancano le risorse per l'edilizia pubblica. Per questo le Atc piemontesi hanno chiesto e ottenuto di parlare con il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ad Alba per un incontro pubblico, per avanzare al governo nazionale le loro richieste.
In prima linea sul fronte emergenza casa ci sono infatti gli ex Iacp che da tempo lamentano la mancanza di un piano nazionale per il rilancio dell'edilizia pubblica. "L'ultimo piano casa nazionale risale al Ministro Fanfani, oltre 50 anni fa - spiega Elvi Rossi, presidente dell'Atc di Torino- ed è evidente che occorra un intervento forte per il rilancio del settore, nell'interesse delle fasce deboli". Nel documento, presentato al Ministro Lupi da Rossi insieme al presidente dell'Atc di Cuneo, Marco Buttieri e quello dell'Atc di Novara Carlo Sansottera, si chiede anzitutto l'esenzione fiscale per le Atc stesse, deputate a gestire le case popolari con canoni che vanno da 60 a 100 euro al mese ma vessate da Imu, Ires, Irap. Ma nei disegni delle Atc c'è soprattutto un grande piano di rilancio dell'edilizia pubblica, con la costruzione di appartamenti da destinare non solo all'emergenza, ma anche alla cosiddetta fascia grigia, ovvero coloro che pur avendo un reddito faticano a far fronte ad un affitto sul mercato privato come i giovani o i pensionati. Un disegno che permetterebbe a molte famiglie di scongiurare il rischio dello sfratto e nel contempo garantirebbe un rilancio del settore edile. "Costruire non vuol dire poi necessariamente edificare ex novo - spiegano - ma per esempio riqualificare ex aree industriali dismesse e contesti urbani degradati". E si potrebbe pensare in questo modo anche ad un social housing con affitti a riscatto, dove dopo 10-15 anni gli inquilini abbiano la possibilità di acquistare l'appartamento o di restare come locatari a fronte di un lieve aumento del canone.
Nell'ottica della spending review le Atc piemontesi chiedano inoltre che venga preso a modello a livello nazionale il percorso di condivisione e razionalizzazione che stanno mettendo in atto, con l'accorpamento di servizi specifici (come bollettazione e servizi informatici) nell'ottica di contenere ulteriormente i costi.
Le proposte sono state messe nero su bianco su un documento, consegnato al Ministro.