INIZIATIVA ATER: RASSEGNA STAMPA

Roma -

EPolis Roma

Emergenza casa. Il presidente d'accordo con l'assessore: «Finalmente una prospettiva diversa»
Ater, Petrucci appoggia Di Carlo "Sì a un'agenzia per gli affitti"
Protesta dell'Asia Rdb: «Non si può dismettere il patrimonio per fare cassa»
di Marta Rossi

 

 

 

Roma - La Regione chiama, l'Ater risponde. Il giorno dopo la proposta dell'assessore alla Casa Mario Di Carlo sulla possibilità da parte dell'Ater di acquistare le case per poi gestire il patrimonio abitativo, il presidente Luca Petrucci si dice d'accordo. "Penso che sia una buona idea, una prospettiva diversa per questa azienda che dopo 103 anni ha un obiettivo nuovo": dice Petrucci, "a Roma sono solo 11mila gli inquilini che hanno un vero bisogno della casa popolare. Credo - prosegue - che un'agenzia per gli affitti possa calmierare il mercato, fermo restando che deve esserci un ricambio". E la trasformazione dell'Ater in agenzia per gli affitti sarebbe un "segnale - dice ancora il presidente - per una fascia diversa di mercato, quella dei 40mila euro. In questo modo, ci sarebbe una distribuzione equa con servizi decenti. Perchè stare in una casa popolare non vuol dire non pagare niente". E gli ascensori? "Sono ripartiti, lo sblocco è stato fatto. E, soprattutto, la Gerit non ha dato i 500mila euro: quella era solo una boutade". Intanto, è in corso l'assegnazione per i lotti delle case di Ponte di Nona: entro luglio verranno consegnati 134 appartamenti. A sostenere la proposta di Di Carlo, però, non è stato solo Petrucci. Con un presidio sotto gli uffici dell'Ater, si sono fatti sentire anche gli inquilini dell'Asia Rdb, che mercoledì prossimo sposteranno la protesta alla Regione. Messi (simbolicamente) i sigilli agli ascensori e "pignorato" il palazzo dell'Ater, i sindacalisti chiedono la chiusura dell'azienda e la trasformazione "in un’agenzia per il diritto alla casa, gestita direttamente da comuni e municipi". "Noi stiamo difendendo le case popolari", dice Angelo Fascetti di Asia Rdb. "Chiediamo di fermare la vendita del patrimonio pubblico - aggiunge Pasquale Nappo, sindacalista di base presente al presidio insieme con Paolo Di Vetta - In una città già stremata da un’emergenza abitativa dilagante e da un mercato degli alloggi inaccessibile sia all’affitto che all’acquisto per sempre più ampie fasce di cittadini, il ruolo delle amministrazioni pubbliche e di un’azienda come l’Ater è infatti a dir poco sconcertante". "Le indicazioni della Finanziaria berlusconiana o tremontiana erano chiare - dicono ancora dal sindacato -: vendere il patrimonio ex Iacp. Petrucci è il più fiero esecutore dell’ordine e più che pensare agli inquilini si preoccupa della cassa. È pronto a vendere buona parte del patrimonio per risanare il debito ed è anche pronto ad aumentare l'affitto a chi rimane inquilino di una casa Ater, nonostante il degrado delle strutture, la manutenzione carente e perfino il blocco degli ascensori. La Regione Lazio ha una funzione fondamentale in tutta questa situazione. Non può schierarsi a difesa di Petrucci contro Alemanno solo per affinità politica, ma deve assolutamente voltarsi dalla parte degli inquilini".

 

 

 

Eidon agenzia fotografica

 

di Vincenzo Tersigni

 

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