L'ENASARCO E LE BARRIERE ARCHITETTONICHE. "Lo scivolo c'è ma finisce su un gradino": l'odissea di Luigi, malato di Sla

Roma -

Barriere architettoniche per Luigi Brunori, malato di sla

Prima la richiesta a Enasarco, proprietaria dell'immobile, che risponde di "pagarsi i lavori". Poi lo scivolo interno. Ma per Luigi è ancora difficile uscire di casa

La sua situazione è già nota alla stampa e alle istituzioni. E 'qualcosina' dall'inizio della sua battaglia è migliorato. Eppure Luigi Brunori, malato di Sla, tutte le volte che deve uscire dal suo appartamento in viale Adriatico 150 deve affrontare un'odissea. Oltre alla malattia che ha sconvolto la sua vita e quella di sua moglie Gina che lo assiste giorno e notte, c'è un altro nemico da affrontare: le barriere architettoniche. “Dopo aver denunciato la situazione mezzo stampa è stata realizzato uno scivolo dentro al palazzo ma è del tutto insufficiente dal momento che c'è un altro scalino piuttosto alto per poter raggiungere il marciapiede” racconta la moglie.

Per poter capire questa storia è necessario fare un passo indietro. “Tutto inizia a gennaio quando ho smesso completamente di camminare”. Luigi non ha voce, è stato 'tracheizzato' di recente perché da solo non riesce più a respirare, non ha nemmeno più l'uso degli arti tanto che la carrozzina automatica “è ormai da sostituire”, ma con un sorriso chiede di leggere il suo labiale perché la forza di raccontare la sua storia gli è rimasta.

La palazzina è di proprietà della Fondazione Enasarco. Una delle tante che sono state messe in vendita all'interno del progetto di dismissione, tra cui anche l'appartamento di Luigi. “A febbraio abbiamo avanzato la richiesta di adeguare l'accesso al palazzo” racconta. Dopo un mese, l'autorizzazione ai lavori è arrivata ma Enaraso “ci ha comunicato che avremmo dovuto realizzare tutto a spese nostre”. Si legge sulla risposta di Enasarco: “I suddetti lavori dovranno essere eseguiti a vostra cura e spese”.

La notizia ha trovato spazio sui mezzi di informazione. Luigi deve andare spesso in ospedale per le cure e per la fisioterapia. Agevolare il transito per uscire dal suo appartamento è essenziale. “Così dopo qualche giorno dalla pubblicazione degli articoli di denuncia, senza che ci venisse comunicato il cambio di posizione nei confronti della nostra richiesta da parte della Fondazione, alcuni muratori hanno realizzato lo scivolo” racconta la moglie.

Peccato che per accedere al marciapiede ci sia ancora uno scalino piuttosto alto e sia necessario l'utilizzo di una pedana rimovibile. “Non abbiamo ancora capito se quel tratto è di competenza comunale oppure sia sempre Enasarco che deve realizzare l'opera”. Fatto sta che i lavori fatti dalla Fondazione non hanno rimosso le barriere architettoniche.

Ma non è finita. Una volta fuori Luigi si trova un'altra difficoltà davanti. Una fila di automobili. “Il comune di Roma il 22 marzo ci ha dato l'autorizzazione per la realizzazione di un parcheggio riservato davanti casa” racconta la moglie. “Ma il posteggio 'giallo' ancora