PARMA. Sfratti, scenario drammatico E le risorse si dimezzano

Parma -

Nel 2013 oltre 700 provvedimenti di sfratto emessi: 370 eseguiti. Nuovo bando di sostegno della Provincia, ma i contributi pubblici per il 2014 sono la metà. Assessore Rossi: "Situazione ingestibile, non abbiamo più posti"

di ALESSANDRO TRENTADUE

È il problema più urgente e drammatico. L'emergenza abitativa su Parma e provincia. Concordano le istituzioni - Provincia, Comune e Prefettura - che lunedì mattina da piazzale della Pace tracciano il quadro degli sfratti. Uno scenario critico. Nel 2013, tra Parma e provincia, sono stati emessi dal tribunale 726 provvedimenti di sfratto (363 in città e 363 fuori). Sono state 489 le richieste di esecuzione (il picco a settembre-ottobre) da parte dei proprietari delle abitazioni con inquilini morosi, in ritardo con affitto e spese. Di questi, 370 sono stati gli sfratti eseguiti dall'ufficiale giudiziario.

Già stretto un protocollo d'intesa, gli enti pubblici hanno cercato di arginare la situazione con le risorse economiche a disposizione. L'anno scorso sono stati raccolti 667mila euro. La Provincia di Parma ha ridotto gli stipendi della Giunta mettendo da parte quasi 70mila euro. Poi ha versato 130mila euro insieme alla Fondazione Cariparma. Il Comune di Collecchio ha partecipato con 18mila euro. Ma soprattutto, l'ente di piazzale della Pace ha messo a bando 449mila euro della Regione. Un fondo economico che ha permesso di bloccare o sospendere lo sfratto a quasi 200 famiglie sul territorio.

Adesso, per il 2014, i fondi sono dimezzati. Da Bologna arrivano solo 215mila euro, a cui si aggiungono 10mila euro messi a disposizione dal Distretto Valli Taro e Ceno per i suoi abitanti. Un totale di 225mila euro che finiscono in un nuovo bando provinciale per l'assegnazione di contributi a famiglie in emergenza abitativa. Mercoledì 4 marzo la pubblicazione (valido fino al 5 aprile). Sempre quest'anno, per affrontare l'emergenza abitativa, la Provincia concorre con 30mila euro. Fondazione Monte Parma con 40mila euro. Fondazione Cariparma mette a disposizione 100mila euro che verranno girati subito alle persone ancora nella lista d'attesa del 2013.

"Ma un protocollo d'intesa non risolve i problemi, serve solo a procrastinare di un anno la data degli sfratti - gela tutti Laura Rossi, assessore al Welfare del Comune - già tremo al pensiero del numero di famiglie che si riverseranno dal 2013 all'anno in corso. La situazione è drammatica - continua l'assessore nel suo intervento - le risorse regionali sono davvero troppo poche e il grosso dell'emergenza abitativa ricade sui Comuni. È ingestibile: non c'è più spazio nelle nostre strutture - aggiunge preoccupata - negli ultimi mesi del 2013 abbiamo collocato d'urgenza entro le 24 ore 180 nuclei familiari, di cui 37 in residence e ostelli".

L'ultimo posto disponibile in ostello è stato assegnato a una famiglia di cinque persone che proprio stamattina, lunedì 3 marzo, ha traslocato dall'abitazione occupata in via Casa Bianca, come riferisce per telefono Katia Torri di Rete Diritti in Casa. Sempre in mattinata, è stato poi rinviato uno sfratto in via D'Azeglio per una famiglia di quattro persone.

Per l'assessore Rossi c'è un'unica strada percorribile sul lungo periodo: "Solo l'applicazione di contratti concordati ad affitto calmierato può permettere negli anni la riduzione degli sfratti, evitando le morosità - dice - una soluzione che conviene anche ai proprietari: affitti più bassi ma con la certezza di riceverli". Nel suo discorso, la delegata al Welfare chiama in causa il Governo: "Non abbiamo più risorse per far funzionare i servizi: col passaggio Imu-Tasi ci sono 10milioni in meno di entrate, e il Fondo affitto è passato da 811mila a 80mila euro. Ci lasciano così a gestire una guerra sociale", conclude dura.

La volontà delle istituzioni, comunque, resta quella di continuare a investire nelle misure d'emergenza, nonostante le risorse ridotte. Come dispone il nuovo bando: chi rientra in una procedura di sfratto convalidata ma non ancora eseguita può ottenere un contributo massimo di 5mila euro. A chi invece non paga l'affitto da quattro mesi o più possono spettare fino a 4mila euro. Alle persone già sfrattate, infine, può venire riconosciuto fino a un massimo di 3mila euro, che verranno versati al proprietario della nuova abitazione che troveranno. Per fare domanda al bando bisogna rivolgersi all'Acer di Parma in vicolo Grossardi 16/a, oppure all'Acer di Fidenza, via Primo Maggio 14.

"Una misura che va incontro alle due parti in causa: proprietari e inquilini - ricapitola Marcella Saccani, assessore provinciale alle Politiche Sociali - sono numeri eccezionali, quelli degli sfratti emessi ma anche quelli che siamo riusciti a fermare. Continueremo a cercare fondi e ad andare avanti nel nostro impegno". Il prefetto Luigi Viana ricorda l'intesa tra le istituzioni: "Abbiamo voluto rinnovare il protocollo per affrontare il problema dell'emergenza abitativa, urgente qui da noi e a livello nazionale. Resta ferma la nostra volontà di azione anche a fronte di un'esiguità di risorse, per le quali ci auguriamo un aiuto da parte dei privati".

IL COMMENTO DEL SINDACO - "Lo Stato sta a guardare mentre Parma sta usando tutte le risorse possibili". Così Pizzarotti commenta l'emergenza sfratti, campanello d'allarme già lanciato dal Comune nel dicembre scorso. "Sono più di 180 le famiglie in situazione di emergenza a cui abbiamo garantito un tetto  -  continua il sindaco -. Sono 142 gli alloggi Erp assegnati nel 2013, a cui si aggiungono tutte le soluzioni reperite per gestire la situazione di emergenza: 85 alloggi a totale carico del Comune,  strutture mamma-bambino, residence e ostelli, alloggi con servizi.   Non solo: utilizziamo 650 mila euro annui per la gestione dell'accoglienza delle persone che dormono all'addiaccio, mentre abbiamo portato a 2.6 milioni i fondi destinati alle famiglie non in grado di arrivare alla fine del mese. Cosa aspetta il governo per effettuare un piano casa nuovo in grado di dare soluzioni?". 

IL COMMENTO DI PAGLIARI - "Numeri drammatici quelli relativi all'emergenza abitativa nel territorio parmense e diffusi nella giornata odierna da Comune, Provincia e Prefettura. Il segnale di un malessere profondo, che non riguarda solamente il capoluogo e che, con le sue 489 richieste di esecuzione e 370 sfrati eseguiti ai danni di altrettanti inquilini morosi, rende l'idea di quanto sia grave l'allarme. Non si possono più ignorare le proporzioni del disagio. La drammaticità della situazione è evidente. Gli sforzi che le istituzioni stanno mettendo in campo sono lodevoli, al massimo delle proprie possibilità. Ciononostante, diviene impossibile fare fronte alle richieste sempre più pressanti. Proprio per questo ritengo più che mai necessaria l'adozione di misure che, pur tutelando il diritto alla proprietà privata garantito dalla Costituzione, riescano a dare risposte a chi perde, o rischia di perdere, la propria abitazione. In questo senso andavano gli Ordini del Giorno da me presentati lo scorso gennaio e approvati dall'aula del Senato, nei quali

ho ribadito la necessità di misure a tutela della morosità incolpevole e misure agevolative dell'accesso al mercato delle locazioni, atte a garantire la disponibilità dell'abitazione, tutelando al contempo la proprietà interessata da procedure esecutive di sfratto".