PER DIFENDERE LE CASE POPOLARI, INQUILINI MURANO L'ATER DI ROMA
Questa mattina numerosi rappresentanti degli inquilini Ater provenienti da vari quartieri della capitale hanno manifestato davanti alla sede dell’Ater di Roma per denunciare la politica vessatoria dell’azienda, tesa a far pagare alle famiglie più deboli (quelle che vivono con redditi da pensione inferiori a 500 euro al mese e con invalidi al 100% e portatori d’handicap a carico) il costo di una decennale gestione fallimentare del patrimonio pubblico.
Dopo aver bloccato l’ingresso alzando simbolicamente un muro di mattoni per chiedere con forza la chiusura dell’Ater, una delegazione dell’AS.I.A.-RdB è stata ricevuta dal Presidente Petrucci.
Durante l’incontro Petrucci ha concordato con la delegazione dell’AS.I.A. sulla necessità di affidare la gestione del patrimonio immobiliare pubblico al Comune, non condividendo la scelta di aver trasformato lo IACP in azienda.
In merito alle obiezioni sollevate dall’AS.I.A. sull’applicazione e l’interpretazione che i dirigenti dell’Ater danno della legge regionale sugli affitti, che sta provocando proteste da parte degli inquilini, Petrucci si è impegnato a convocare una commissione tecnico-legale per verificare le denunce di decine di casi concreti.
L’AS.I.A. nel corso dell’incontro ha ribadito con forza la sua contrarietà alla dismissione degli alloggi (a qualsiasi prezzo!), difendendo il ruolo di calmierazione che le case popolari hanno sul mercato degli affitti.