PICCHETTI ANTISFRATTO A BOLOGNA E A CAGLIARI
Il Bologna
Sos casa. Il picchetto di Asia, l'intervento di Mazzanti: sgomberi rimandati in via Montevecchio e via Barbieri
Presidi e solidarietà anti-sfratto famiglia "salvata" da una vicina
Alla Bolognina rinvio a novembre, al Navile essenziale il versamento di una cittadina
di Renzo Sama
Bologna - Emergenza casa, sos lavoro, allarme povertà. Tutto concentrato in due situazioni simbolo che si traducono in altrettanti sfratti esecutivi per due famiglie morose. Scongiurati dal presidio dell'associazione Asia, dalla solidarietà popolare, dall'intervento di un presidente di quartiere. Da rinvii che scongiurano la perdita del tetto ma non eliminano il problema. Via Pontevecchio, quartiere Mazzini, ore 7: una famiglia di marocchini, padre 34enne cassintegrato, madre di 27 anni e due bimbi di 5 e 3, ricevono per la quinta volta la visita dell'ufficiale giudiziario, che ordina lo sfratto esecutivo da un angusto appartamento al secondo piano. Via Barbieri, Bolognina, più o meno stessa ora: padre italiano, mamma straniera, un figlio e uno in arrivo. L'accesso dell'ufficiale in questa piccola palazzina è il secondo. I rinvii degli sgomberi vengono contrattati a fatica, con gli avvocati pronti a eseguire gli ordini dei proprietari e la Digos a vigilare con presenza massiccia (soprattutto nel primo caso) sul "rispetto della legge" e sui nervi tesi degli sfrattandi.
In via Pontevecchio, poco distante dalla palazzina in cui un mese fa un altro "esecutivo" venne scongiurato con l'aiuto del presidio di Asia, la famiglia di nordafricani appende un piccolo striscione alla finestra e attende, mentre la solita nutrita rappresentanza di ex sfrattati, fa sentire e vedere la sua presenza. Hassan, il capofamiglia, spiega all'ufficiale giudiziario e ai due avvocati della proprietaria che con 800 euro non ce la fa, che è arrivata una bolletta dell'acqua troppo esosa, ma la controparte non ci sta: 2000 euro per andare avanti sino a settembre. L'intervento di una vicina, che mette una fetta consistente della cifra richiesta, risolve per il momento la vicenda. Non senza tensione, che si placa solo con le firme. La palazzina al numero 74 fa da scenario allo scampato pericolo: rifatta solo esternamente, le case piccole e, dicono gli inquilini, fatiscenti, è di un'anziana possidente bolognese, che ha affidato il tutto a un'immobiliare. In via Barbieri, intanto, interviene il presidente del Navile Claudio Mazzanti: "La famiglia ha 29 punti nella graduatoria pubblica e quindi come Comune le daremo una casa. Mi sono fatto garante io stesso presso la proprietaria". Sfratto rinviato dunque al 24 novembre - quando secondo le promesse del numero 1 del quartiere avverrà il passaggio di casa -, dietro pagamento degli arretrati, versati con un giorno di ritardo. Asia-Rdb così commenta l'ennesima giornata di sgomberi scongiurati: "L’emergenza viene ignorata dalle amministrazioni, che preferiscono parlare di muri sporchi e graffiti. Noi non ci arrendiamo".
L'Unione Sarda
Domani un'assemblea popolare
Cagliari - «Pronti a organizzare dei picchetti antisfratto». L'annuncio è dell'Associazione inquilini e assegnatari (Asia) e dell'Rdb-Cub che ha fissato per domani (alle 16.30 in via Maddalena 20) un'assemblea popolare aperta a tutti gli interessati.
«Siamo a sostegno di vere politiche per l'edilizia popolare», fanno sapere le associazioni, «e per il blocco generalizzato degli sgomberi. Nel 2008 in Sardegna, esclusa la città di Sassari, i provvedimenti di sfratto emessi sono stati 171. Nel 2009 saranno molti di più. Nella sola città di Cagliari, da Area sarebbero partite centinaia di lettere e gli sfratti dovrebbero essere circa 200». Anche le associazioni criticano l'azione di Area: «Con le altre istituzioni dovrebbe preoccuparsi di trovare soluzioni alternative e paritarie per tutti, anziché sponsorizzare una guerra tra poveri. Non resteremo a guardare ma lotteremo per affermare il diritto alla casa e ad un'esistenza dignitosa».