PISA: NUOVA OCCUPAZIONE DI PRENDOCASA

Pisa -

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Ad un anno dalla prima occupazione, Prendocasa lotta ancora per il diritto ad abitare.

Pisa - Nuova occupazione di Prendocasa in città. Ad un anno dalle prime occupazioni un altra famiglia ha trovato casa. L'alloggio sfitto si trova in via Rainaldo, a due passi dal viale delle Piagge. Già in mattinata vi è stato un primo contatto con la proprietà.

Si allunga la scia di riappropriazioni che sembra diffondersi sempre più tra precari, migranti e studenti. Nel quartiere è stato diffuso un volantino in cui si spiegavano le ragioni dell'occupazione.

"Cari vicini, come in ogni buon rapporto di vicinato abbiamo ritenuto necessario presentarci. Siamo i nuovi abitanti di un appartamento rimasto sfitto per anni in questo quartiere, di proprietà di una nota famiglia di imprenditori pisani. La nostra occupazione si inserisce in un progetto autorganizzato che abbiamo chiamato “Prendocasa”, a cui partecipano studenti, lavoratori precari e migranti, che si trovano nell'impossibilità materiale di pagare un affitto.

Molti di noi hanno contratti di lavoro a termine, altri sono disoccupati, altri ancora hanno un posto di lavoro messo in pericolo dall’aggravarsi della crisi economica. Non stiamo drammatizzando quella che pensiamo sia una situazione nota a tutti voi. A Pisa esistono centinaia di case vuote e abitabili, lasciate a marcire per anni senza che vengano né vendute né affittate. Ed è proprio questo impressionante numero di case vuote che determina l’impennata dei prezzi nel mercato degli affitti: se la domanda è alta e l’offerta è scarsa è chiaro che il prezzo sale. È una delle più crude leggi di un mercato selvaggio, che calpesta uno dei diritti fondamentali delle persone: quello ad avere un tetto sopra la testa.

A chi si chiede perché non ci rivolgiamo al Comune, per avere una casa popolare, chiediamo di collegarsi al sito dell’amministrazione e di controllare quante sono le famiglie reputate idonee ad ottenere la casa popolare e quale percentuale di esse la ottiene veramente: è una quantità irrisoria e anche chi risulta assegnatario spesso è costretto ad aspettare mesi e mesi prima di entrare nella casa che gli spetta di diritto. E non ci aspettiamo certo che la situazione migliori. In questo momento di crisi, la risposta dei governi e delle amministrazioni locali è sconcertante: tagli all’istruzione, tagli ai servizi, tagli all’edilizia popolare.

Mentre le Banche o Alitalia si restaurano le finanze con i nostri soldi, chi sta pagando questa crisi siamo proprio noi, lavoratori, studenti, migranti, quelli che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Bene: noi questa crisi non la vogliamo pagare ed è per questo che abbiamo deciso di sottrarre spazi alla speculazione immobiliare, riappropriandoci di un bene fondamentale come il diritto all’abitare. Vi salutiamo, invitandovi a contattarci per qualsiasi dubbio o perplessità.

 

La famiglia della porta accanto


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