Ponte di Nona, le 26 famiglie sgomberate vivono nella sala cinema dell'VIII municipio
di MARIA GABRIELLA LANZA
Dal 13 dicembre la loro casa è un piccolo stanzone senza finestre a Tor Bella Monaca. In totale sono 70 persone con 25 bambini. Il più piccolo è nato quattordici giorni fa
Desirè ha 22 anni e tre figli. Il più piccolo si chiama Gabriel e ha 14 giorni. Dal 13 dicembre la loro casa è la sala cinema dell'VIII municipio a Tor Bella Monaca. "Tre mesi fa, insieme ad altre 26 famiglie, abbiamo occupato due palazzi vuoti a Ponte di Nona. Giovedì sono arrivate le forze dell'ordine e ci hanno fatto sgomberare. Non sapevamo dove andare, allora ci hanno sistemato qui", racconta Desirè. Nel piccolo stanzone senza finestre vivono settanta persone con 25 bambini. La più grande ha 13 anni, il più piccolo pochi giorni. Ci sono italiani, egiziani e marocchini. La maggior parte non ha più un lavoro. "Dormiamo sulle sedie o sui tavoli. Da giorni aspettiamo i materassi. Abbiamo solo delle coperte e la notte ci spengono il riscaldamento", dice Rita, madre di una bambina di 13 anni malata di ipertiroidismo. Naceah, di origine egiziana, invece, ha un bimbo di 5 mesi. "Da giovedì non fa il bagnetto perché l'acqua dei bagni è gelida. Ha ancora tutte le croste da latte sulla nuca", racconta tenendo in braccio il piccolo Noar. La protezione civile porta da mangiare due volte al giorno. "Il cibo sa di acido. A mia figlia non lo do. E da oggi ci hanno detto che non ci daranno neanche quello. Ieri sera abbiamo visto anche un topo
che girava per la sala" dice Rita. "Vogliono portarci nelle case famiglia. Gli uomini in una struttura e le donne e i bambini in un'altra, ma non possono dividerci", afferma convinta Assia, interprete dall'arabo, madre di due bambini.
Un lavoro e una casa è quello che chiedono. Aspettano da anni un alloggio popolare. Il lavoro, quando c'è, è sempre e solo in nero. "Lavo cinque rampe di scale al giorno. Non ho i soldi per pagare un affitto", racconta Rita. Azzurra, invece, ha 20 anni e una bambina di un anno. E' una ragazza madre. Anche lei per sfamare la sua piccola Chantal fa le pulizie. In nero.
"Quello che potevo fare era accoglierli in municipio. Stiamo cercando un posto per loro. Finché non lo troviamo resteranno qui", assicura il presidente dell'VIII municipio Massimiliano Lorenzotti. Intanto ieri alcune famiglie sono state ricevute al Campidoglio. "Ci hanno promesso che ci manderanno in alcuni residence", dice Rita. Ma sono in pochi a crederci: "Troppe promesse non sono state mantenute. Fra poco è Natale e io non so dove farò dormire i miei figli", afferma Jamila, 30 anni, mentre i suoi bambini giocano sul palco del cinema.
(18 dicembre 2012)