Dalla parte dell’Italia giusta o dalla parte di chi ignora un diritto fondamentale come quello per la casa e usa l’arma degli sfratti contro chi contesta l’aumento degli affitti anche del 100%?.

Chi Vi scrive è un copioso numero di inquilini ENPAIA (il cui Direttore Generale Sig. Gabriele Mori si onora di appartenere al PD) che nel 2010 si son visti recapitare richieste di canoni di locazione raddoppiati, e tutto ciò con il consenso e l’approvazione di quelle OO.SS. (Sunia-Sicet,Uniat) che avevano sottoscritto con l’Ente un accordo sindacale, senza nemmeno interpellare noi inquilini.

Abbiamo denunciato il vergognoso accordo alle Istituzioni tutte, anche al PD nella persona dell’On. Morassut ed anche a Lei Sig. Pesidente Zingaretti, a P.za S. Apostoli, durante lo “sciopero della fame” nel giugno dello scorso anno, quando ricopriva la carica di Presidente della Provincia.

Da tutte le Istituzioni, ci è stato assicurato interessamento e collaborazione per trovare una soluzione al drammatico problema che ancora oggi, a distanza di tre anni, stiamo discutendo e perché l’ENPAIA, disattendendo tutto e tutti, non si è fatta scrupolo di inviare le intimazioni di sfratto per finita locazione.

Vi lasciamo immaginare quale sentimento di sconcerto e di preoccupazione abbia suscitato in noi tale comunicazione!

Inoltre il D.lgs 104/96 e successive integrazioni, affermava giuridicamente che gli Enti previdenziali privatizzati, avevano l’obbligo di alienare il proprio patrimonio immobiliare a favore degli inquilini.

Se l’ENPAIA avesse rispettato la norma vigente, avrebbe dovuto dismettere le sue proprietà nel termine di 5 anni dall’emanazione del D.lgs.104/96.

Oltre a ciò, la sentenza del Consiglio di Stato n. 06014/2012 del 30 ottobre 2012, considera tutti gli Enti/Casse previdenziali, inclusa la Fondazione ENPAIA, enti pubblici e come tali non possono venir meno alla funzione sociale assegnata loro dal legislatore all’atto della loro costituzione.

Appare chiaro che, la collaborazione di cui si parlava prima, è del tutto disattesa dai vertici dell’ENPAIA e dalle Istituzioni tutte, alle quali chiediamo solo una moratoria e l’avvio di un tavolo inter-istituzionale per poter riaprire la negoziazione di un canone “equo”.

Abbiamo, altresì, ricevuto da parte dell’ENPAIA, lettere minacciose con l’intento di procurare ulteriore pressione psicologica sugli inquilini, intimando e richiedendo arretrati di circa 6.000,00 euro annui dal 2008 al 2012 quale differenza tra vecchio canone e quello di cui si sta discutendo e che noi ricusiamo con assoluta determinazione!

Teniamo a precisare che vogliamo pagare un canone di affitto giusto, misurato e proporzionato ai nostri redditi e non ingiusto, speculativo e lucroso, mirato a”far cassa” per i loro investimenti sbagliati che hanno generato nei loro bilanci enormi ammanchi.

Credevamo che il PD fosse il partito più vicino alla famiglia, ai lavoratori ed ai pensionati, ma in questo grave momento come pensa di aiutarci?

Pensavamo, inoltre,di vivere in democrazia e di poter dialogare per arrivare ad un accordo soddisfacente per tutti ma questo il Sig. Mori non lo considera possibile.

E’ di questi giorni la dichiarazione dei due Presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato Damiano e Sacconi, che vogliono proporre un provvedimento teso a togliere, con una norma ”ad hoc”, le casse e gli Enti previdenziali dall’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche.

E’ ora di manifestare il nostro dissenso per fermare chi la legge la vuole usare solo per difendere i propri privilegi a danno dei cittadini.

Ora capite il senso della nostra domanda iniziale?

I Comitati inquilini ENPAIA

Roma 19.05.2013