ROMA: 10.000 IN CORTEO ASSEDIANO LA REGIONE LAZIO.

Roma -

SCIOPERO REGIONALE DEL LAZIO: PIAZZA BELLA PIAZZA

Roma, 25/11/2010

LA DELEGAZIONE DEI MOVIMENTI E DI USB OCCUPA LA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO, MA A TARDA SERA VERRA' SGOMBERATA CON LA FORZA.  

Una bella giornata di lotta oggi nel Lazio per lo sciopero regionale intercategoriale indetto dall’Unione Sindacale di Base.
10.000 hanno sfilato in corteo questa mattina a Roma fino alla sede della Giunta Regionale. Dietro allo striscione “UNIAMO LE LOTTE, METTIAMOLI IN CRISI”, le tante diverse realtà dei comitati per il diritto all’abitare, degli inquilini resistenti degli Enti privatizzati, dei comitati per il reddito, delle realtà in lotta contro gli inceneritori e le nocività, del mondo del lavoro, dei movimenti sociali ed ambientalisti del Lazio.

Un’innovativa alleanza fra sindacato e movimenti ha dato vita ad una vera e propria “Unità di crisi”, che chiede alla Regione ed alla Presidente Polverini di rispondere alla crisi in atto utilizzando le risorse in interventi certi per la casa, il lavoro, il reddito, i servizi e non con tagli ed aumento delle tasse. All’arrivo della manifestazione è stata ricevuta una delegazione di 15 persone dal Segretario Generale Salvatore Ronghi, il Capo di Gabinetto della Presidenza Pietro Giovanni Zoroddu, ed i Direttori Generali dei Dipartimenti interessati dalle richieste. La Presidente ha dato forfait.

La delegazione dell’Unione Sindacale di Base, insieme ai Movimenti per il diritto all’abitare, all’AS.I.A.-USB, ai coordinamenti di lotta per la casa, per il reddito, contro le nocività, e delle donne contro legge Tarsia, ha occupato nel primo pomeriggio la “Sala Liri” della Giunta regionale del Lazio.L’iniziativa è stata decisa da tutta la delegazione perché i rappresentanti della Regione Lazio, sia pur autorevoli, non hanno fornito alcuna risposta concreta alle istanze del sindacato e dei movimenti. Per tale ragione la delegazione dei manifestanti è rimasta nella sala dell’incontro e, a seguito di un intervento delle forze dell’ordine, si è asserragliata all’interno esponendo striscioni dalle finestre.  

La ex-sindacalista ora Presidente della Regione Lazio a tarda sera ha fatto sgomberare con la forza la delegazione dei manifestanti che aveva occupato la “Sala Liri”.  

Secondo USB Lazio, la Polverini è incapace di dare risposte ai lavoratori della sua regione, utilizza la polizia per la repressione dei movimenti sindacali e sociali. Da una ex sindacalista ci si sarebbe attesi un atteggiamento di maggiore disponibilità, che evidentemente manca perché manca la volontà politica di risolvere i problemi. A fronte di tale condotta, USB Lazio annuncia che la grande mobilitazione di oggi non è che l’inizio di un confronto “a muso duro” con una Regione che si dimostra sorda ai reali problemi dei cittadini e dei lavoratori del Lazio.

  

Comunicato stampa dell’USB della Regione Lazio:

 

SCIOPERO LAZIO:
SGOMBERATI CON LA FORZA
GLI OCCUPANTI DELLA REGIONE

25/11/2010 19:09 

USB, E’ L’INIZIO DI UN CONFRONTO “A MUSO DURO”

Roma, 25 novembre 2010 ore 19.00

La Polizia sta sgomberando con la forza la delegazione di manifestanti che aveva occupato la “Sala Liri” alla Giunta regionale del Lazio. Uno degli occupanti è stato colto da malore e portato via da un’ambulanza 118.
L’occupazione era partita nel primo pomeriggio, nel corso di una giornata di sciopero regionale intercategoriale indetto dall’Unione Sindacale di Base, che ha visto sfilare fino alla sede della Giunta circa 10.000 manifestanti fra lavoratori, movimenti per i diritti sociali e per l’ambiente.
Dopo un deludente incontro con alcuni rappresentanti regionali, i manifestanti avevano richiesto un incontro con la Presidente Polverini.

Secondo USB Lazio, la Polverini, incapace di dare risposte ai lavoratori della sua regione, utilizza la polizia per la repressione dei movimenti sindacali e sociali. Da una ex sindacalista ci si sarebbe attesi un atteggiamento di maggiore disponibilità, che evidentemente manca perché manca la volontà politica di risolvere i problemi.

A fronte di tale condotta, USB Lazio annuncia che la grande mobilitazione di oggi non è che l’inizio di un confronto “a muso duro” con una Regione che si dimostra sorda ai reali problemi dei cittadini e dei lavoratori del Lazio.