ROMA, INQUILINI DI VIA PINCHERLE OCCUPANO LA SEDE DELL'UDC
Liberazione
Ciocchetti riceve una delegazione, oggi l’incontro con il comitato
di Daniele Nalbone
Alle 11 di ieri mattina cinquanta inquilini di via Pincherle 153-169 si ritrovano a piazza Barberini, al centro di Roma. L’obiettivo della mobilitazione è chiaro: la sede dell’Udc a via dei Due Macelli, a pochi passi da piazza di Spagna.
Qualcuno va a fare un sopralluogo verso l’edificio che dista qualche centinaio di metri e al suo ritorno si parte. Striscione srotolato nei pressi della sede e megafono imbracciato da Paolo Di Vetta di As.i.a. Rdb: «Siamo qui per denunciare il coinvolgimento di alcuni esponenti del partito nella vendita dei 116 alloggi inoptati dagli inquilini nell’ambito della dismissione del patrimonio di Fata/Generali, ceduto ad Area Mestre/Giacomazzi lo scorso dicembre». Inizia il volantinaggio mentre sei inquilini salgono le scale e occupano l’ufficio dell’Udc, riuscendo quasi immediatamente a interloquire con Lorenzo Cesa che nel giro di pochi minuti garantirà un incontro con l’onorevole Ciocchetti per le ore 14. Intanto i commessi escono dai negozi incuriositi, turisti e lavoratori in giacca e cravatta leggono i volantini distribuiti da settantenni che stanno rischiando seriamente di perdere la casa:«La nostra esasperazione è tanta ma noi non lasceremo le nostre case! Abbiamo scoperto che gli appartamenti sono stati acquistati da parenti di politici allo stesso prezzo offerto a noi e ci chiediamo: perché allora Giacomazzi non ha accettato l’offerta dell’Ater che voleva comprare ad un 10% in più di quanto speso dall’immobiliare?». Domanda lecita alla quale qualcuno dovrebbe una risposta. «Perché si vende a terzi e, soprattutto, a personaggi legati a forze politiche, di cui molti all’Udc, stesso partito del consigliere municipale Capoccia Francesco che nel palazzo vive da sempre e che noi abbiamo tenuto in braccio da piccolo?» chiedono sarcasticamente alcune signore che vorrebbero solo «rimanere nelle nostre case fino alla fine dei nostri giorni». Tra le persone presenti c’è anche Isabella, tesserata Udc, visto che «mia figlia ha lavorato alle ultime elezioni per la campagna elettorale di Ciocchetti e del consigliere municipale Capoccia che ci hanno convinti non solo a votare per lui, ma a tesserarci per il partito». Dalla sede del partito ribadiscono che Ciocchetti ha dato disponibilità a un incontro con una delegazione del Comitato inquilini ma questo non basta per porre fine al presidio: «Siamo stanchi di promesse, rimaniamo all’interno della sede e continuiamo il volantinaggio di protesta all’esterno» nonostante la presenza di una decina di agenti celermente accorsi «per proteggere i palazzi del potere anziché la povera gente che si vede sottratta la propria casa da politici che di secondo lavoro fanno gli agenti immobiliari».
Intanto arrivano le prime reazioni all’articolo pubblicato ieri da Liberazione e alla protesta odierna del Comitato inquilini: il presidente della Commissione Casa della Regione Lazio, Giovanni Carapella, definisce «condannabili ed esecrabili gli episodi denunciati, qualora confermati. Mi auguro che questi possano essere smentiti da parte degli esponenti del partito politico coinvolto» aggiungendo che «come Regione Lazio siamo enormemente preoccupati per quanto denunciato. Ci aspettiamo sia fatta chiarezza perché non è ammissibile speculare sulla pelle di tante famiglie in lotta per il diritto alla casa». sono le 13.30 quando due inquilini lasciano la sede dell’Udc per recarsi in Parlamento per incontrare Ciocchetti che respingerà «con forza la speculazione politica fatta in queste ore» e convocherà «per domani mattina (oggi) alle 10 in via Pincherle un incontro con gli inquilini per chiarire definitivamente le posizioni dell’Udc. «Chiarito questo – continua Ciocchetti in una nota- non capisco perché non si chieda alla Regione Lazio e al Comune di Roma, che hanno gli strumenti, soluzioni in merito anziché attaccare l’Udc. Per il momento tutto tace e nessuno li ha chiamati in causa» dimenticando, evidentemente, che mentre gli immobili venivano acquistati da politici campani la Regione Lazio sedeva ad un tavolo (finto) di trattative, con Fata prima e Giacomazzi poi, per cercarla, una soluzione. Ore 15. Presidio sciolto. Oggi alle 10 tutti a via Pincherle ad attendere Ciocchetti.
EPolis Roma
Via Pincherle. Gli inquilini contro il consigliere municipale: «Ha manovrato le vendite»
Occupata la sede dell'Udc. Capoccia: "Sono sereno"
Oggi previsto l'incontro con Ciocchetti: «Non ci sia speculazione politica sul partito»
Roma - «Sono sereno e consapevole di aver fatto il massimo nel tutelare tutte le famiglie che a maggio del 2008 hanno ricevuto la lettera di opzione di acquisto da parte della proprietà Fata Generali per gli immobili siti in via Pincherle 153 e 169»: risponde così Francesco Capoccia, consigliere municipale dell'XI al termine di una lunga giornata che lo ha visto protagonista nella vicenda di via Pincherle. Perchè, secondo quanto scritto da un quotidiano, ci sarebbe la sua mano dietro la vendita degli appartamenti occupati e no, della palazzina al centro di un braccio di ferro tra la proprietà (le Generali assicurazioni) e la Regione Lazio che con l'Ater aveva fatto un'offerta per comprare gli appartamenti. «Aver avvisato le molte famiglie sulla difficoltà di realizzazione di quanto promesso, ha attirato su di me il livore politico di chi, politicamente avversario, sapeva di illudere con false promesse. Mai alcun agente immobiliare è stato da me portato a vedere appartamenti liberi o occupati, mai ho conosciuto o avuto rapporti con i personaggi politici che dicono aver comprato degli appartamenti occupati in zona», prosegue l'esponente dell'Udc. Intanto, questa mattina, il segretario regionale dell'Unione di centro, Luciano Ciocchetti va a via Pincherle per parlare con gli inquilini.
Inquilini che ieri, dalla mattina fino al pomeriggio, hanno occupato la sede nazionale dell'Udc in via Due Macelli con l'Asia Rdb. «Respingiamo con forza la speculazione politica fatta in queste ore - spiega Ciocchetti al termine dell'incontro con gli inquilini avvenuto con l'intervento di Lorenzo Cesa -. La nostra azione sarà quella di difendere e aiutare tutti i residenti a rimanere negli alloggi. Chiarito questo mi chiedo come mai si specula politicamente sull'Udc invece di chiedere alla Regione Lazio e al Comune di Roma, che hanno gli strumenti, soluzioni in merito. Per il momento tutto tace e nessuno li ha chiamati in causa». «Se fossero confermati, si tratterebbe di episodi condannabili ed esecrabili che mi auguro possano trovare pronta smentita da parte degli esponenti del partito politico coinvolto - dice Giovanni Carapella, presidente della commissione regionale Politiche per la casa -. Come Regione Lazio - conclude Carapella - seguiamo fin dall’inizio la vicenda in cui sono coinvolti gli inquilini di via Pincherle e siamo preoccupati per quanto denunciato. Ci aspettiamo sia fatta chiarezza quanto prima».(M.R.)
La Vicenda
Francesco Capoccia, secondo il "Riformista" sarebbe il manovratore delle vendite degli appartamenti. Avrebbe ricevuto per primo la notizia della vendita per via del lavoro del padre alla Fata e avrebbe favorito l'acquisto degli appartamenti da parte di esponenti politici e amministratori del suo partito.
Corriere della Sera
Occupata la sede dell’Udc
Occupata da alcuni abitanti di uno stabile «Fata» in via Pincherle 153/169 la sede nazionale dell’Udc. I sindacati degli inquilini hanno denunciato «il coinvolgimento di alcuni esponenti del partito nella vendita di 116 alloggi». «Una speculazione politica», ha replicato il segretario regionale Udc, Luciano Ciocchetti
Repubblica
La protesta: ‘Case, favori ai politici’ sit-in sotto la sede Udc
UNA ventina di inquilini di via Pincherle ha occupato la sede Udc di via dei Due Macelli per chiedere l’espulsione dal partito di un consigliere municipale. Quest’ultimo «avrebbe fatto comprare ad amici e conoscenti del suo e di altri partiti» ha detto Paolo Di Vetta del sindacato Rdb «una decina di appartamenti». Replica Luciano Ciocchetti, segretario romano Udc: «No a speculazioni politiche, oggi vedo gli inquilini».
Agenzia fotografica Eidon