ROMA: OCCUPATO L'ASSESSORATO ALLA CASA E UN GRUPPO DI PERSONE SALE SUL TETTO DEL PALAZZO.
I senza casa romani chiedono impegni concreti per l'emergenza abitativa che vive la città.
ore 15.00
L’INIZIATIVA PRESA CON L’OCCUPAZIONE DELL’ASSESSORATO NON E' SIMBOLICA
Accogliamo positivamente la fine di una forzatura - quella dell'anticipazione del Consiglio Comunale senza la consultazione dei movimenti per il diritto all'abitare - che avrebbe portato all’approvazione di un piano casa non discusso e non condiviso all’interno della città.
Continueremo comunque ad aspettare il sindaco Alemanno e l’assessore Antoniozzi all’interno dell’assessorato presidiandone il tetto.
A loro ribadiamo la richiesta di un impegno reale sull’ edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, uno stop alla cementificazione selvaggia, una calendarizzazione certa dei tavoli di discussione e non generiche buone intenzioni di incontro.
ore 12.00
Da questa mattina oltre 300 persone tra sfrattati, assegnatari di case popolari ed attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare stanno protestando all'interno dell'assessorato alla casa a lungotevere dei Cenci.
Dal 23 dicembre oltre cento famiglie dormono in tendopoli sotto l'assessorato per protestare contro l'inerzia di questa amministrazione comunale, che preferisce buttare milioni di euro in residence privati ed in operazioni speculative piuttosto che mettere in campo un piano reale per l'edilizia residenziale pubblica.
Il presidio che prosegue sotto continue minaccia dello sgombero delle tende dal marciapiedi davanti l’assessorato, ha deciso di portare la protesta all'interno dell'edificio.
E’ sotto gli occhi di tutti l'incapacità di dare risposte al dramma dell'emergenza abitativa rifiutando il confronto con chi questo problema lo vive oramai da troppi anni, i manifestanti chiedono la ripresa dei tavoli di discussione per l'emergenza abitativa ed il piano casa.
Anticipare il consiglio straordinario sul piano casa all'8 Febbraio, chiudendo di fatto i tavoli di confronto con i movimenti e le parti in causa, dimostra quanto questa amministrazione preferisca assecondare gli interessi dei tanti senza casa a quelli dei soliti palazzinari.
Il consiglio comunale straordinario sull’emergenza abitativa deve essere un punto di partenza e non un punto d’arrivo dove si comunica ciò che è stato deciso senza confronto pubblico con la città.
Roma, 4 febbraio 2010
Movimenti per il diritto all’abitare