Se l'acquisto di una casa ti rovina la vita. Ma la soluzione è forse dietro l'angolo
Le esecuzioni immobiliari del Tribunale di Lecce, nel 2012, sono state 3751. Ma secondo le associazioni Adusbef e Federconsumatori i pignoramenti nel 2013 potrebbero essere 4183(+483)con un incremento dell'11,5%. Ma c'è chi ha pensato ad una soluzione
LECCE - Ci sono le banche, le famiglie e il mutuo per l’acquisto della casa che non si riesce più a pagare. E la quasi impossibilità, per i nuovi proprietari degli immobili che hanno attivato il prestito con gli istituti di credito, di raggiungere un compromesso ragionevole senza vedere le quattro mura finire all’asta, insieme con i sacrifici fatti fino al giorno in cui la banca si riprende tutto. Con gli interessi.
Ed è un vortice senza fine, perché tutto questo si lega alla crisi economica, nei suoi molteplici aspetti: molti che vendono per disperazione, pochi che comprano perchè ci vedono l'affare. Ma questi ultimi sono una percentuale assai ridotta rispetto alla platea dei comuni mortali e non certo muovono la grossa fetta del mercato immobiliare. Che arranca anche nel Salento. Dati alla mano, per capire meglio di cosa stiamo parlando, le esecuzioni immobiliari (pignoramenti) del Tribunale di Lecce nel 2012 sono state 3751. Ma secondo le associazioni Adusbef e Federconsumatori i pignoramenti nel 2013, di questo passo, potrebbero essere stati 4183 (+483) con un incremento dell’11,5%.
E allora, come se ne esce? Come si possono aiutare le famiglie insolventi e tutti coloro che non riescono e non riusciranno a pagare alle banche 500 euro, 700 euro al mese per i prossimi decenni perché hanno perso il lavoro o non riescono a fare quadrare i conti alla fine del mese? Ci sono le banche, le famiglie e la scure del mutuo che non si riesce più a pagare. Ma c’è anche chi sta pensando di proporsi per fronteggiare il problema, proponendosi di intervenire prima del pignoramento dell’immobile. Si chiama “Asso.R.E.”, è una associazione di categoria onlus di mediatori immobiliari, con sede a Lecce, in via Parini, 48 (telefoni 335.7848085 – 392.7282442). Ed hanno un obiettivo ben chiaro in testa: promuovere un incontro con il prefetto di Lecce Giuliana Perrotta e i rappresentanti dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Ma per discutere di cosa? “Innanzitutto per tenere alta la guardia dal punto di vista sociale sulle condizioni di chi vive questa drammatica situazione, che sono davvero tanti – spiegano Giuseppe Mastrogiacomo, consigliere, e Camillo Barone presidente di Asso.R.E. –, e poi perché in questo primo step si potrebbero coinvolgere proprio le agenzie immobiliari accreditate, anche loro in affanno a causa della crisi del mattone”.
E in cosa consiste la vostra proposta? “L’obiettivo è evitare il Tribunale, il pignoramento. Quel che suggeriamo, ad esempio, è puntare ad un tavolo di discussione dove coinvolgere i rappresentanti dell'Abi e le agenzie immobiliari, anche tramite altre associazioni di categoria, e tutto questo per ottenere da parte dell'associazione delle banche una disponibilità a effettuare una riduzione del monte debito relativo al mutuo, mentre dall'altra parte l'impegno delle agenzie immobiliari a promuovere la vendita della casa gravata dal mutuo e a prezzi di mercato, rinunciando però alle provvigioni che spettano al proprietario dell’immobile. Il derivato della vendita è destinato all'estinzione del mutuo, mentre da parte delle banche l’impegno al la cancellazione delle pregiudiziali che gravano sull'ex proprietario. Tutta l'operazione, ovviamente, dovrà essere tracciabile”.
“In questo modo – concludono i rappresentanti di Asso.R.E. - si eviterebbe la lunga trafila giudiziaria, il pignoramento dell’immobile, la vendita all’asta, si eviterebbe agli ex proprietari di finire sul libro nero delle banche nonostante abbiamo pagato regolarmente quattro, cinque anni di mutuo. Ed è strano che tutto questo invece accada nonostante il controvalore dell’immobile, a conti fatti, non sarà mai sufficiente a estinguere il prestito bancario. Tanto vale mettersi d’accordo, seppur sacrificandosi un po’ ognuno per la sua parte, chiudere la faccenda con meno danni possibili per ambo le parti e contribuire a smuovere anche il mercato immobiliare
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