Senza casa fino a quando?
Palermo: bloccato ennesimo sfratto!
Oggi a Palermo l'Assemblea del Comitato di lotta per la casa ha registrato un ulteriore successo impedendo lo sfratto di due famiglie locandate in un residence a cui il comune ha smesso di pagare l'affitto. La presenza del picchetto del comitato e di una delegazione di operai gesip ha interrotto l'azione di "ordine pubblico" costringendo l'amministrazione comunale a prendersi carico della situazione. Di seguito il comunicato dell'Assemblea del Comitato di lotta per la casa.
Impedire sfratti e rilanciare la lotta
Oggi, giovedì 25 ottobre un gruppo di attivisti dell'assemblea cittadina per il diritto alla casa sono riusciti a bloccare lo sfratto esecutivo di due famiglie dal residence Cleotto, albergo nel quale erano state locandate ormai 4 anni fa.
L'ennesimo soppruso è stato quindi evitato grazie al picchetto di solidarietà costruito dall'assemblea cittadina per il diritto alla casa che con la loro azione di supporto alle famiglie hanno costretto le istituzioni comunali a intervenire rinviando lo sgombero coatto dei locali del residence. Il caso di oggi è emblematico delle scelte operate dalla politica locale in merito all'emergenza abitativa che da anni denunciamo; le famiglie in questione risultano infatti albergate da quasi 12 anni e dal 31 Dicembre 2008 non erano più a carico del comune (nel senso che l'amministrazione Cammarata smetteva di erogare fondi agli albergatori).
Dopo 3 anni di assenza di fondi anche i proprietari del residence Cleotto hanno esercitato pressione affinché si risolva la questione e l'amministrazione ha pensato bene d'intervenire in un primo momento con la forza pubblica. Oggi con tempestività siamo riusciti a conquistare una prospettiva per le 2 famiglie del residence Cleotto: l'assessore Ciulla, per bocca di un suo funzionario, il responsabile dell'unità emergenze sociali Paolo Quercia ha accettato di rinviare lo sgombero in attesa di sistemare le famiglie in appartamenti ottenuti attraverso la confisca di beni. Lunedì queste due famiglie saranno "spostate" in un B&B al centro storico a spese del comune. Siamo pronti a vigilare su questa vicenda così come su quella che riguarda le famiglie sgomberate dall'ex Casa Guzzetta ed alloggiate all'albergo Archirafi dove qualche settimana fa uno di loro si è tolto la vita. L'emergenza casa cresce noi siamo pronti a rilanciare la lotta affinché si riescano finalmente a trovare soluzioni stabili per un bisogno primario, quello di un tetto, che non può più essere taciuto.
Assemblea cittadina per il diritto alla casa
Senza casa fino a quando?
Aggiornamento 25/10/2012
Un picchetto antisfratto al residence Cleotto ha impedito lo sfratto di alcune famiglie che sono alloggiate lì da tre anni, nel più totale abandono da parte dell'amministrazione comunale. Il responsabile dell'Unità Emergenze Sociali del Comune, si è impegnato a ospitare da lunedì 29 ottobre le famiglie in un b&b e successivamente in un bene confiscato in tempi brevissimi
Palermo come tutta la Sicilia si prepara alla nuova tornata elettorale, periodo di facce (ri)pulite e slogan populisti sui manifesti che ingombrano prepotentemente le città; una storia già vista tante, troppe volte così come è ormai ben consolidato che non saranno quei famosi faccioni sui manifesti a risolvere le pluriemergenze di questa città, di questa regione, di questa nazione. A Palermo da qualche settimana si riparla sui giornali dell' "emergenza dei senza casa". C'è voluto l'ennesimo gesto estremo da parte di un componente delle famiglie che quattro anni fa occupavano casa Guzzetta a rismuovere l'attenzione pubblica sulla questione.
Tre anni fa casa Guzzetta veniva sgomberata perchè lo stabile doveva essere "improrogabilmente" utilizzato dall'Amministrazione (ricordiamo che invece un paio di mesi fa, dopo un lungo periodo di disuso, lo stabile è stato rioccupato da altre famiglie ). Dopo lo sgombero le 6 famiglie vennero "alloggiate" dalla vecchia amministrazione Cammarata in degli alberghi (con una spesa per le casse comunali di circa 150 euro al giorno a famiglia), per quella che doveva essere una "sistemazione emergenziale e transitoria" e nella quale invece si sono ritovate abbandonate per anni, con uno spreco folle di denaro pubblico che ha reso il Comune stesso moroso con la conseguenza paradossale che queste famiglie si trovano oggi senza luce e acqua e sotto minaccia di sgombero. In questa situazione più che precaria uno degli alloggiati ha drammaticamente deciso di togliersi la vita proprio in albergo. La tragedia ha scosso la nuova giunta e animato la rabbia delle famiglie da troppo tempo abbandonate a loro stesse. In queste ultime settimane si è avviato un confronto tra le famiglie, i movimenti, con momenti di tensione e discussione con qualche assessore sensibile alla tematica. Con forza sono state richieste soluzioni definitive per queste 8 famiglie (altre 2 famiglie si trovano al momento "sotto sfratto!" in un altro residence) rivendicando ancora una volta l'assegnazione a fini abitativi dei tantissimi immobili confiscati alla mafia lasciati in disuso da anni. Su questi ultimi si potrebbe rilanciare la questione dell'autorecupero, tra l'altro già sperimentata seppur senza assenso comunale proprio nel caso della prima occupazione di casa Guzzetta.
Il 22 ottobre, di pomeriggio le famiglie hanno fatto irruzione nella sede dell'assessorato alla casa ricevendo come risposta dall'assessore Ciulla l'ennesimo "stiamo provvedendo abbiamo bisogno di tempo ma la volontà da parte dell'amministrazione c'è". Noi vogliamo crederci ma di tempo tra vecchia e nuova amministrazione ne hanno preso fin troppo. Questo è soltanto uno dei tantissimi casi, infatti sono circa 10000 le famiglie che a Palermo reclamano un diritto basilare e sempre più forte si crea la connessione tra l'abitare e il lavorare, tra la casa e il reddito. Fabbriche che chiudono, operai municipalizzati rimasti senza lavoro e precarizzazione sistematica. Sulla questione abitativa da troppo tempo sappiamo di carte e pratiche ammassate su scrivanie, abbiamo visto container costruiti e distrutti con sperpero assurdo di denaro così come un altro assurdo sperpero di denaro riguarda famiglie alloggiate in alberghi prima retribuiti e poi messi a credito. Sappiamo di liste di assegnazioni bloccate, di liste di emergenza intasate, di inutili osservatori, di gesti estremi di famiglie disperate, di famiglie che dormono in macchina nelle stazioni di rimessa degli autobus piuttosto che davanti al palazzo comunale che non a caso è sito a piazza della vergogna. Contemporaneamente sappiamo di oltre 50000 beni confiscati nella sola città di Palermo, buona parte di questi sarebbero immobili potenzialmente assegnabili a fine abitativo per dare un reale segnale d'intervento concreto sulla questione.
Intanto sempre più famiglie occupano : scuole, caserme, ville, palazzine...Magari nel silenzio, senza "fari scrusciu", magari non connesse tra loro ma con lo spirito di riappropriarsi di un diritto e del futuro proprio e dei propri figli. Continuiamo a monitorare la situazione ed a stare in mezzo alle famiglie consapevoli che la pazienza non è una virtù di cui potere abusare....