Sfratti incolpevoli, la Regione pronta al bando "bis"
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Ven, 31/01/2014 - 00:00 | Di christian cinti
Disponibili risorse per un milione
PERUGIA - Gli uffici dell'assessorato regionale alla Casa stanno ancora ultimando le verifiche sulle domande arrivate entro lo scorso 22 gennaio. Ma si sta già pensando ad un bando "bis" che aiuti a sostenere l'emergenza sfratti.
Circa un centinaio le famiglie colpite da sfratto per morosità incolpevole che troveranno un nuovo alloggio e altrettanti i proprietari che riceveranno un contributo fino ad un massimo di 7.600 euro in due anni. la dotazione iniziale del bando lascia però una disponibilità che è ancora prossima al milione di euro (compresi i fondi che da Roma dovrebbero arrivare proprio in tema di sfratti). Per questo si sta lavorando alla redazione di un nuovo "piano" che sia sempre dedicato alle famiglie che hanno perso (appunto, in maniera incolpevole) la loro unica (o principale) fonte di reddito e che dunque rischiano di rimanere senza un tetto. Stavolta però si vorrebbe intervenire prima che lo sfratto sia esecutivo. E dunque immaginare forme di aiuto sia nei confronti degli inquilini, che così avranno risorse per sostenere i canoni di locazione, sia verso i proprietari, ai quali si vorrebbe invece garantire il rientro delle somme che hanno innescato il provvedimento di sfratto. Data la gravità della situazione (tre sfratti al giorno in Umbria, con proiezioni davvero "nere") si cercherà di fare il più in fretta possibile, mettendo quanto prima a punto i dettagli del bando.
Intanto, ieri mattina l'assessore regionale Stefano Vinti ha presentato il nuovo regolamento che disciplina le norme di riordino in materia di edilizia residenziale sociale, approvato da Palazzo Donini dopo il via libera del Consiglio delle autonomie locali ed il parere del consiglio regionale.
Il testo introduce la soglia di 12mila euro di reddito Isee per partecipare ai bandi di assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale e fissa precisi criteri relativamente alle dimensioni degli appartamenti in relazione alla composizione dei nuclei familiari. Il testo ora passa all'esame dei consigli comunali che dovranno integrarlo con i punti di loro competenza, ma anche in questo caso la parola d'ordine è "fare presto". L'obiettivo è infatti quello di riaprire le graduatorie entro il prossimo mese di aprile: sono circa 5.500 le famiglie in lista d'attesa e la platea potenziale di interessati ad un alloggio popolare è di almeno 10.000 nuclei. Probabilmente, si riusciranno - almeno al momento - a soddisfare le richieste di circa 200 famiglie. Ma questo nuovo strumento normativo dovrebbe consentire anche una ricognizione fra gli alloggi già assegnati e verificare se vi siano casi di sottoutilizzo degli appartamenti (case troppo grandi per famiglie troppo piccole) così da procedere a trasferimenti e nuove assegnazioni.