SFRATTI: RASSEGNA STAMPA

Roma -

 

Ma è solo un rattoppo all'emergenza casa

Incerto il destino di molte famiglie

Liberazione 23 febbraio '08

 

Prorogato al 15 ottobre il termine per gli sfratti

 

di Valeria Morando

 

Gli sfratti esecutivi saranno prorogati fino al 15 ottobre 2008, ma solo nei grandi centri e per particolari categorie sociali. Le Commissioni congiunte, Bilancio e Affari Costituzionali, hanno inviato alle Camere un emendamento minimo sulla proroga degli sfratti, allegato al decreto "Mille proroghe".

In concreto sono sospesi, per un periodo di soli otto mesi, gli sfratti per coloro che non raggiungono un reddito annuo di 27.000 euro e per coloro che abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%. Resta invece incerto il destino di quelle famiglie che non posseggono tali requisiti. Cosa faranno e dove finiranno non è ancora chiaro.

A Roma il problema casa c'è sempre stato e non è certo una novità. Il dato allarmante è che da problema si è trasformato in emergenza, che diviene tanto più grande quanto più ampia è la città. Il mercato delle case è diviso tra mutui per l'acquisto di un'abitazione e affitti in costante aumento.

Chi ha la possibilità di accendere un mutuo e quindi iniziare un lunghissimo percorso per arrivare all'acquisto dell'immobile, sopporta anni di restrizioni per pagare le banche, ma alla fine ha una casa di proprietà.

Chi non ha risorse sufficienti per dare un anticipo all'atto d'acquisto e non ha un reddito capace di sopportare le rate di un mutuo, accede al mercato degli affitti ma può rischiare lo sfratto per morosità se non riesce a pagare. Questo tipo di pratica è diffusissima e raggiunge quasi la totalità delle cause di sfratto in città. Per questo, il Comitato Obiettivo Casa, il Coordinamento cittadino di lotta per la casa, l'AS.I.A. RdB - B.P.M, martedì scorso hanno manifestato di fronte a Montecitoro chiedendo il "blocco generalizzato degli sfratti". Le realtà che hanno dato vita al presidio di fronte al parlamento, affermano che questo provvedimento «anche se utile nell'immediato, per le famiglie e i singoli in attesa dell'ufficiale giudiziario, sia del tutto insufficiente, perché non tiene conto dell'aumento degli sfratti per morosità (circa l'80%) dovuto a un mercato degli affitti drogato. Per questo - continuano - abbiamo chiesto ai parlamentari che abbiamo incontrato, di presentare un ordine del giorno che impegni il Governo ad attivare risorse finalizzate alla costruzione di un' edilizia residenziale pubblica». Certo il problema non è stato risolto ma semplicemente rimandato e una soluzione reale e concreta della questione è ancora molto lontana. Intanto, la lotta continua e unisce le famiglie che vivono nelle occupazioni e lottano contro gli sgomberi a quelle che resistono agli sfratti.