Oggi siamo andati davanti alla regione, abbiamo voluto prendere parola con una conferenza stampa, blindando simbolicamente con una delle tante lastre con cui vengono chiuse le case vuote dell' ALER, l'ingresso della regione lombardia.Mentre lor signori comprano voti, scambiano come favori case e lavori in Aler,sono oltre 4000 le case vuote e lastrate, ci sono 23.000 famiglia in graduatoria per un alloggio popolare,e solo nel 2010/11 hanno fatta 764 sgomberi di case popolari.
Dopo l'arresto di Domenico Zambetti per voti di scambio è ancora più chiaro che bisogna sgomberare i vertici di Aler e Regione Lombardia, non le famiglie occupanti per necessità.I fatti confermano ciò che i movimenti per il diritto alla casa dicono da anni: la giunta regionale, da cui dipende direttamente l'Aler, è da sempre preoccupata a spartire poltrone,riempirsi le tasche e garantire favori a "finanziatori" e amici speculatori. Sono questi personaggi squallidi i veri delinquenti: e non, come questi professionisti del rubare affermano, chi per necessità occupa una delle migliaia di alloggi lasciati vuoti proprio per meccanismi privatistici e mafiosi di gestione del patrimonio pubblico, oppure chi lotta per una sanatoria che regolarizzi le famiglie che avrebbero diritto ad un alloggio di edilizia popolare pubblica.
Il problema degli affitti tanto non ha mai riguardato la Casta che ha sempre trovato il modo di ottenere case a prezzi ribassati, sottraendole al Pio Albergo Trivulzio, come all'Istituto dei ciechi. La situazione dei senza casa è un buon terreno su cui seminare guerra tra poveri attaccando chi occupa una casa vuota dicendo, giungendo al limite del ridicolo, a distribuire "patenti di legalità". Non è un caso che in un momento di crisi economica Aler tenga 4000 case vuote, in sfregio alle 23.000famiglie in attesa di assegnazione da anni e alle migliaia di persone senza casa che vivono in alloggi di fortuna e per strada.
sgombero in mattinata via preneste
Sgombero di un appartamento Aler: feriti.
Poi il blitz in Comune: «Vogliamo una casa»
Irruzione a Palazzo Marino durante la commissione Casa
MILANO - «Casa, diritti e dignità». Con queste parole una trentina di persone ha fatto irruzione, lunedì pomeriggio, in Comune. A Palazzo Marino si riuniva la commissione Casa del Comune di Milano. Una riunione tra l'amministrazione e l'Aler. I manifestanti sono entrati in segno protesta dopo che, in mattinata, è stata sgomberata una famiglia da un appartamento in via Preneste, in zona San Siro. «Un'occupazione per necessità», hanno continuato a ripetere le persone per protestare contro lo sfratto. Ma le forze dell'ordine hanno caricato il gruppo e ha fatto allontanare tutti.
IL BLITZ - Così è stato deciso il blitz a Palazzo Marino. L'appuntamento: 13.30 in piazza Scala. Una trentina di persone, tra comitati e appartenenti al centro sociale Cantiere, sono entrati di corsa dai cancelli. E, megafono alla mano, hanno fatto irruzione dentro la sala. Attimi di tensioni quando i vigili hanno provato e tenere chiuse le porte. Parapiglia e spintoni. I due ghisa sono feriti. Poi è arrivata la polizia in assetto antisommossa che ha fatto uscire tutti i manifestanti dalla sala. Una volta in cortile li ha fatti uscire con forza. Tra i contestatori anche i due coniugi sgomberati.
LO SGOMBERO- A prendere la parola, fuori Palazzo Marino, è proprio la signora di 57 anni. «Prima vivevamo in una casa in affitto, ma non possiamo più permettercelo, perché due anni fa mio marito ha perso il lavoro. Io guadagno dai 400 ai 500 euro al mese. Per nove mesi abbiamo abitato in un orto dietro all'ospedale San Carlo, tra i topi». Da qui, la decisione di occupare un locale Aler in via Preneste. Poi lo sgombero. Poco prima delle 10.40 la polizia ha invitato il gruppo (inquilini dei palazzi vicini e aderenti al comitato occupanti San Siro e al centro sociale il Cantiere) a liberare la strada nel tratto sottostante l'abitazione. Al rifiuto, gli agenti hanno iniziato a spintonare le persone ed è nato un tafferuglio. Poi la carica.
FERITI - Sono almeno quattro le persone ferite, un ragazzo è stato medicato alla testa. I comitati denunciano «un uso della forza sproporzianato» rispetto alla situazione. Anche alcuni agenti sarebbero rimasti contusi.
B.Arg.22 ottobre 2012 | 16:50
Milano. Cariche della polizia contro picchetto antisfratto
Contropiano.org Lunedì 22 Ottobre 2012 di redazione di Milano
A Milano mano pesante sugli sfratti. A San Siro picchetto e scontri con la polizia. Sgomberata una famiglia. Almeno quattro i feriti. La polizia ha caricato questa mattina una cinquantina di persone che stavano effettuando un picchetto antisfratto in zona San Siro.
Il picchetto intendeva impedire che una donna di 57 anni venisse sgomberata dall'abitazione di via Preneste, in zona San Siro, che occupava insieme al marito e al figlio. "Un'occupazione per necessità" hanno sostenuto gli attivisti accorsi per bloccare lo sfratto. Intorno alle 10.30 la polizia ha invitato il gruppo (inquilini dei palazzi vicini e aderenti al comitato occupanti San Siro) a liberare la strada davanti all'abitazione. Al rifiuto, gli agenti in assetto antisommossa hanno iniziato a spintonare le persone e la polizia è ricorsa ai manganelli. Secondo fonti mediche sono almeno quattro le persone rimaste ferite nel corso dei tafferugli tra manifestanti e polizia, si tratta di quattro manifestanti del picchetto antisfratto. La famiglia è stata sgomberata dall'appartamento dalle forze dell'ordine che hanno sfondato la porta d'ingresso. La situazione in via Preneste all'angolo con via Civitali rimane tesa. Da tempo il Comitato abitanti di San Siro denuncia una situazione insopportabile nell'uso delle case popolari e sull'emergenza abitativa a Milano "In Aler, ci sono oltre 4000 le case vuote e lastrate, ci sono 23.000 famiglia in graduatoria per un alloggio popolare,e solo nel 2010/11 hanno fatto 764 sgomberi di case popolari". Dopo l'arresto dell'assessore regionale Domenico Zambetti per voti di scambio, denuncia il comitato "è ancora più chiaro che bisogna sgomberare i vertici di Aler e Regione Lombardia, non le famiglie occupanti per necessità.I fatti confermano ciò che i movimenti per il diritto alla casa dicono da anni: la giunta regionale, da cui dipende direttamente l'Aler, è da sempre preoccupata a spartire poltrone, riempirsi le tasche e garantire favori a "finanziatori" e amici speculatori".
Dopo sgombero contestato irruzione a Palazzo Marino
Carica della polizia per disperdere i manifestanti contro l'allontanamento di una famiglia a San Siro. Poi un gruppo di giovani irrompe in Comune. Nuovo intervento degli agenti
Tensione in via Preneste
Momenti di tensione e tafferugli tra le forze dell'ordine in assetto antisommossa e i manifestanti in presidio in via Preneste (zona San Siro), a Milano, dove è stata sgomberata una famiglia di occupanti abusivi. Tutti i componenti della famiglia sono usciti, compresa la madre, che aveva provato a resistere anche dopo l'allontanamento del marito e del figlio, minacciando di gettarsi dal balcone.
I giovani del Comitato abitanti di San Siro, un gruppo di una cinquantina di persone, sono stati caricati dalle forze dell'ordine, ma sono rimasti radunati in presidio di fronte all'ingresso del palazzo. Poche ore dopo gli stessi giovani hanno fatto irruzione in sala commissioni a Palazzo Marino durante l'audizione dei vertici Aler.
I giovani sono entrati a forza occupando la sala e attorniando l'assessore Lucia Castellano e il presidente dell'Aler Loriz Zaffra al tavolo dei relatori gridando "Dimissioni". I manifestanti hanno tentato di esporre striscioni dalle finestre, bloccati dai vigili, dal presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo e da alcuni consiglieri. Sono volati spintoni e insulti all'interno dell'aula, finché il gruppo, composto da una trentina di persone, non è stato allontanato con la forza.
Gli uomini della Questura in assetto antisommossa hanno scortato i manifestanti verso il piano terra, nel chiostro interno del Palazzo, dove i giovani hanno provato a fermarsi per un
sit-in. Il gruppo è stato però spinto con gli scudi verso l'esterno.
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