SGOMBRATO STABILE DI VIA ACHILLINI

Bologna -

Bologna, 29/11/12 -

COMUNICATO STAMPA


Questa mattina alle ore 8, ingenti forze di Polizia e Carabinieri hanno avviato lo sgombero della palazzina occupata in Via Achillini.

In questa palazzina sottratta alla speculazione privata dal mese di maggio, sono presenti 4 nuclei familiari con diversi minori che si vedono così sottrarre l’unica possibilità di avere un tetto sulla loro testa.

Lo sgombero è avvenuto in conseguenza di una incredibile ordinanza del Tribunale di Bologna, nella quale si ipotizza una <<astratta configurabilità del reato>> in quanto alcune <<persone sembrano avere anche organizzato incontri e attività parapolitiche>>.

In poche parole, si tratta di un’astratta ipotesi di reato e, soprattutto, si agisce preventivamente in termini repressivi contro coloro che esprimono la necessità di occupare stabili sfitti da anni quando non si ha altra alternativa che vivere in strada.

Un reato d’opinione che si reprime preventivamente. Una cosa inaudita!

E’ evidente che ci troviamo di fronte ad un innalzamento del livello repressivo nei confronti di chi rivendica e pratica la difesa e l’acquisizione dei più elementari diritti di civiltà, come il diritto ad abitare.

L’inaccettabile principio della repressione preventiva l’abbiamo visto messo in pratica nei confronti degli studenti nel corso delle recenti manifestazioni e lo vediamo propagandato dal Ministro Cancellieri che invoca il cosiddetto DASPO e nelle sue continue, allarmistiche, dichiarazioni pubbliche sul pericolo di una situazione di conflitto da parte dei lavoratori e delle famiglie che stanno subendo gli effetti della crisi economica.

Oggi, a farne le spese, nella la nostra Città, sono le famiglie di Via Achillini.

Tutti i sinceri democratici dovrebbero indignarsi di fronte alle motivazioni  addotte  dal Tribunale di Bologna.

Appuntamento per tutti oggi alle ore 16.00 in P.zza Roosevelt.

Federazione USB Bologna

ASIA-USB


Iniziato lo sgombro in via Achillini

L'edificio di proprietà di un privato è stato occupato lo scorso 10 giugno dagli "abitanti resistenti" e dal sindacato. Il gip ha disposto l'operazione per invasione di immobile. Presidio di solidarietà in via Mazzini

È iniziato lo sgombero dello stabile occupato in via Achillini lo scorso 10 giugno dagli "abitanti resistenti", collettivo di diversi nuclei familiari senza casa nativi e migranti, e dal sindacato di base Asia-Usb. Il gip, secondo quanto riferiscono gli stessi "abitanti resistenti", ha disposto il sequestro dell'edificio per il reato di invasione di immobile con l'aggravante che dentro venissero svolte attività di organizzazione politica.
Si tratta di un palazzo di proprietà di un privato. Le operazioni sono coordinate dall'ufficio di gabinetto della questura. Sul posto sta lavorando anche il personale dei servizi sociali del Comune. Oltre agli occupanti si stanno radunando anche diversi manifestanti solidali in presidio in via Mazzini, all'angolo con via Ferrari.

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