Sommossa contro gli sfratti. Autorganizzazione o barbarie
Il 24 febbraio un cittadino bengalese che si opponeva allo sfratto è stato lanciato dalla finestra dell’appartamento dove viveva in subaffitto con altri 5 connazionali a Centocelle, in via delle Robinie.
A metà gennaio, in zona Alessandrino, una donna di origine etiope ha subito una ritorsione per aver denunciato 18 anni di affitto in nero registrando un regolare contratto di locazione 4+4 con “cedolare secca” all’Agenzia delle Entrate. I proprietari per vendicarsi le hanno distrutto l’appartamento rendendolo inabitabile.
Storie di ordinaria barbarie in una città che non tutela i diritti, dove l’amministrazione e il sindaco pensano a fare cassa in combutta con affaristi senza scrupoli mentre migliaia di inquilini rischiano di finire per strada perché l’appartamento in cui abitano è stato venduto al miglior acquirente (solitamente banche o fondi immobiliari) e dove lo scorso anno sono state emesse 6.686 richieste di sfratti, di cui 5.330 per morosità incolpevole.
Non possiamo consentire che altri episodi simili accadano nel territorio del Municipio VII e in un quartiere come Centocelle, un tempo periferia popolare oggi aggredito dalla speculazione immobiliare e dalla gentrification, con l’espulsione degli abitanti verso e oltre il Grande Raccordo Anulare e migliaia di affitti in nero a studenti e migranti che vengono utilizzati da proprietari di casa senza scrupoli. Il rischio peggiore è quello della guerra tra poveri, in una situazione generale di precarietà e ricattabilità che alcune forze politiche a partire da Casapound provano a cavalcare con una retorica razzista raccapricciante per conquistare consensi elettorali.
La verità è che le case non ci sono per nessuno e che insieme, italiani e migranti, ci stiamo organizzando costruendo reti di solidarietà attiva per impedire gli sfratti e gli sgomberi. O ci ribelliamo a questo stato di cose oppure sarà la barbarie.
Non è questa la Centocelle che vogliamo vivere. Riteniamo possibile invece agire in solidarietà tra coloro che oggi soffrono una sempre più grande precarietà di vita. Costruire questo percorso ci appare l’unico anticorpo contro virus negativi che contrappongono uomini e donne con gli stessi problemi, con le stesse esigenze, con i medesimi diritti negati. Insieme possiamo fare la differenza organizzandoci.
Chiediamo con forza un blocco generalizzato degli sfratti, degli sgomberi e dei pignoramenti. Respingiamo al mittente l’imbroglio del nuovo bando per la casa popolare, strumento elettorale inutile in mancanza di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Diamo vita ad una rete territoriale antirazzista contro gli sfratti, gli sgomberi e i pignoramenti, vediamoci il 1 marzo in via dei Castani 42 in occasione della presentazione del Manuale delle Pratiche di Mutuo Soccorso, prepariamo una mobilitazione per le vie di Centocelle verso la manifestazione di Milano del 16 marzo, a dieci anni dall’assassinio di Dax per mano fascista, dove insieme agli altri movimenti per il diritto all’abitare parteciperemo con uno spezzone nazionale per il diritto alla casa.
Riprendiamoci la città!
Sportello Metropolitano via dei Castani 42- BPM