Dal Governo niente fondi per i canoni, il Comune di Roma non può fare il bando.

Nessun aiuto per gli affitti verrà dato alle famiglie dal Governo Meloni. La Destra Asociale cancella il Welfare senza progettare alcuna politica abitativa: niente case popolari, niente calmierazione degli affitti, niente blocco o graduazione degli sfratti. In compenso opporsi ad essi potrà comportare il passaggio i un altro tipo di edilizia pubblica, quella penitenziaria!

Roma -

Il primo effetto della scelta del Governo Meloni di non finanziare il fondo per il contributo al pagamento del canone di locazione, previsto dalla sciagurata Legge n. 431 del 1998, non tarda a farsi sentire. Di fatti ieri in un comunicato stampa di Roma Capitale, il Sindaco Gualtieri in persona dichiara che “prima c’era un fondo dello Stato (…) ora non c’è più”. Il comunicato lancia un progetto alternativo, finanziato con un milione di euro da Fondazione Roma, ma per fabbisogno ed importo stanziato sarà un bando molto ristretto nei requisiti, vista la bassa copertura di famiglie che si prospetta potranno aderire (1.000 circa). Un’iniziativa lodevole, ma scarna.

Proprio di questi tempi negli scorsi in genere veniva pubblicato un bando a sostegno delle locazioni, cui potevano partecipare molti più nuclei. I tagli del Governo quindi si fanno sentire, andando a colpire per prime proprio quelle famiglie che sostengono costi di affitto proibitivi. Parliamo di decine e decine di migliaia di famiglie che potrebbero presto finire nella mattanza delle esecuzioni degli sfratti con ausilio della Forza Pubblica. La percezione è che il numero di questa tipologia di sfratti stia sensibilmente aumentando ed è difficile fare una stima di quanti se ne eseguano quotidianamente. Solo i dati ministeriali del 2024 potranno fornire cifre esatte, ma per quelli occorre attendere.

Asia-Usb non è mai stata favorevole all’impianto normativo previsto dalla legge n. 431 del 1998, la quale da un lato produce canoni elevatissimi, spesso capaci in “ingoiare” gran parte della forza salariale degli affittuari, e dall’altro tenta di compensare elargendo contributi. Questi contributi nell’immediato possono dare sollievo alle famiglie che riescono a percepirli ma non risolvono la contraddizione di affitti insostenibili, anzi in qualche modo legittimano le richieste folli dei proprietari. Infine, trasferendo denaro pubblico in tasche private, sottraggono risorse che andrebbero impegnate nello sviluppo e nel potenziamento dell’Edilizia Residenziale Pubblica.

Il Governo Meloni non ha finanziato il fondo per le locazioni ma non ha nemmeno finanziato alcun intervento alternativo per alleggerire la tensione abitativa, né è intervenuto sugi canoni cancellando la Legge. n.431del 1998. Anzi se il ddl 1660 verrà approvato, nonostante la notevole opposizione di massa che sta tentando di contrastarlo, la questione abitativa sarà definitivamente trasformata in una questione di ordine pubblico e non più di carattere economico e sociale.

Asia-Usb