Umbria. Sfratti incolpevoli, l'assessore Vinti fa appello alla Ceu
«Mi rivolgo allo spirito di solidarietà dei nostri vescovi: mettete gli immobili sfitti a canone concordato»
Prende spunto da uno striscione rivolto al Pontefice -"Papa Francesco, non c'è famiglia se non c'è casa" - l'assessore umbro alle politiche abitative Stefano Vinti, Rifondazione comunista, per richiamare l’attenzione sul problema degli sfratti incolpevoli. «Nel 2013 in Umbria, si rischia di superare i mille e 300 possibili sfratti di cui circa il novanta per cento "incolpevoli". Ciò significa che 1.300 nuclei familiari rimarranno senza un tetto, mentre sul territorio regionale si contano almeno 40mila vani sfitti o invenduti» sostiene Vinti in una nota. Ricordando poi che per ribadire il concetto di equità sociale, «la Regione Umbria ha pubblicato un bando (la cui scadenza è fissata per il 22 dicembre per i proprietari di immobili e al 20 gennaio 2014 per i nuclei che beneficiari), per dotare l’Ater di nuovi appartamenti a fronte dell’azzeramento delle risorse destinate alla casa e all’aggravarsi della situazione abitativa anche in Umbria». «Mi rivolgo a tutti i proprietari di immobili e faccio appello allo spirito di solidarietà che contraddistingue la Conferenza episcopale umbra - afferma l’assessore - per sollecitare i proprietari a mettere gli appartamenti sfitti a disposizione dell’Ater e venire così incontro alle famiglie, tante, che non sono nelle condizioni di pagare un canone d’affitto a un prezzo non calmierato».
Vinti ha quindi ricordato che «la Regione ha destinato un milione e mezzo di euro per agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato privato della locazione, mediante l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che mettono a disposizione alloggi.
Successivamente - ha aggiunto - la giunta regionale ha dato mandato all’Ater Umbria, di integrare il bando con le eventuali economie nell’ambito delle risorse impegnate per questa finalità e risultanti al termine della assegnazione degli alloggi, per coprire un ulteriore anno di contributo ai proprietari, per 200 euro mensili. Pertanto, il contributo per l’alloggio messo a disposizione dell’Ater può arrivare a 3 anni e fino al massimo di 7 mila 600 euro coprendo così, quasi interamente, la tipologia del contributo di locazione a 'canone concordatò, che prevede uno spazio temporale di 3 anni, eventualmente prorogabili di altri 2. Un provvedimento questo che tende a garantire i proprietari degli alloggi di un altro anno e ad incentivare la messa a disposizione degli appartamenti sfitti all’Ater Umbria". Ritornando al testo dell’avviso pubblico l’assessore Vinti ha precisato che «il proprietario che concederà in locazione l'alloggio individuato dall’Ater avrà diritto agli incentivi e ai contributi previsti per un periodo massimo di 36 mesi e che non potrà superare i 200 euro mensili». «Sono inoltre previsti - ha proseguito - due bonus di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari nel caso in cui il costo dell’affitto sia superiore al quindici per cento del reddito dichiarato. Il contributo verrà corrisposto sino all’eventuale miglioramento della capacità reddituale, verificata periodicamente dall’Ater, del nucleo familiare affittuario. Scaduti i bandi, l’Ater predisporrà gli elenchi degli alloggi disponibili in ciascun Comune»