A PARMA NASCE IL COORDINAMENTO 'DIRITTI IN CASA'

Parma -

Casa per tutti, sfratti zero


Il 14 marzo, due famiglie residenti a Parma hanno protestato sotto la sede Duc del Comune per denunciare la completa mancanza di interventi pubblici contro le speculazioni del mercato immobiliare.

La tenda che abbiamo allestito sotto il Duc simboleggia l’estrema precarietà cui in questa città, all’apparenza tanto ricca, troppe famiglie, studenti, singoli lavoratori sia italiani che immigrati sono sottoposti. Queste due famiglie si trovano in una situazione disperata. Una delle famiglie, con un bimbo e uno in arrivo, vive in uno scantinato cui il Comune ha riconosciuto l’abitabilità ed è sottoposta a sfratto perché il padre, ex dipendente della Star di Corcagnano chiusa dai proprietari nonostante fosse una fabbrica produttiva, non riesce a pagare l’affitto.
L’altra famiglia composta dai genitori e da tre figli vive da anni in un appartamento di 38 mq di cui paga regolarmente l’affitto ma che è completamente inadeguato alla composizione famigliare.

Le case a disposizione sul mercato privato sono inaccessibili per queste famiglie: da un lato i parmigiani preferiscono non affittare a migranti e dall’altro i prezzi degli affitti sono aumentati negli ultimi 13 anni del 177% (dati del Sole 24 Ore) e sono inaccessibili non solo per i migranti ma per tutti. Non a caso gli sfratti in città sono quasi 400 e quasi tutti per morosità. Gli inquilini n on riescono a pagare l’affitto perché i costi sono troppo alti rispetto ai salari!!!!
Un alloggio adeguato è fuori portata anche per i 18.000 studenti fuori sede di Parma che sono visti dai proprietari immobiliari della città come un’occasione certa di speculazione. L’affitto degli appartamenti con costi intorno ai 300 euro per posto letto, spesso in nero, a fronte della mancata disponibilità di alloggi ADSU a prezzi contenuti, rende insostenibile per tanti studenti il diritto allo studio.

Le cose non vanno meglio per chi ha deciso di comprare l’alloggio: a parte i costi al mq che sono lievitati in tutte le zone della città, occorre anche considerare che le banche hanno spinto le famiglie a sottoscrivere mutui a tasso variabile in una fase in cui il basso livello dei tassi avrebbe giustificato il tasso fisso. Oggi che i tassi hanno ripreso a correre le famiglie si trovano a dover pagare quote di interessi assurde e sempre più numerosi sono i casi di esecuzione forzata per il fatto che non si pagano le rate del mutuo. Uniche beneficiarie del tutto sono naturalmente le banche.

Per alleggerire questa situazione l’intervento pubblico tramite l’edilizia sociale sembrerebbe naturale: il Comune di Parma invece non ha edificato negli ultimi dieci anni neanche un nuovo alloggio popolare!! Ci sono altri interventi di edilizia residenziale pubblica ma sono poco più che simbolici. Le famiglie che oggi protestano sotto il DUC per esempio non potranno mai avere una casa popolare. Infatti nonostante la gravità della situazione, l’attribuzione di 11 punti in graduatoria è da ritenersi ad oggi, 14 mesi dopo la definizione delle graduatorie, condizione insufficiente per l’assegnazione.

Questo significa che a Parma la dotazione di alloggi di edilizia sovvenzionata è del tutto inadeguata alle richieste considerato che ci sono: oltre un centinaio di cittadini italiani e migranti cui è stato attribuito il punteggio di 11 punti nella graduatoria e molti di più che pur avendo un punteggio inferiore non di meno si trovano in una situazione estremamente urgente e difficile (famiglie numerose, alloggi inadeguati, situazioni di sfratto, famiglie con disabili, situazioni reddituali difficili ecc.).

Quello di oggi è il primo di una serie di interventi che intende realizzare la rete Diritti in Casa, un coordinamento cittadino di lotta per la casa che raccoglie al suo interno le istanze di tutte le categorie colpite dall’aumento dei costi e dalle difficoltà di accesso alla casa.
Lavoratori italiani e migranti, singoli e famiglie, studenti universitari si uniscono per una lotta comune e senza barriere per il diritto alla casa, contro la speculazione, per bloccare gli sfratti, per denunciare l’immobilismo delle istituzioni che non affrontano questa emergenza sociale sempre più strutturale e grave.


Parma, 14 marzo 2008


Diritti in casa  Rete Sociale di Lotta per la Casa