PARMA: CRISI ECONOMICA E DEGLI ALLOGGI, SONO 314 GLI SFRATTI ESECUTIVI
Alle ordinanze per morosità iscritte al tribunale vanno aggiunte quelle per fine locazione e le pratiche che arriveranno da qui a dicembre. L'allarme del sindacato degli inquilini
da Repubblica on line
di Mario Robusti
L’indicatore più preciso per vedere quanto l’economia sia in crisi non sono i prezzi in crescita, ma gli sfratti. Perché quando aumenta il numero delle famiglie che, una volta pagate le spese fondamentali, non hanno più soldi per l’affitto, probabilmente c’è una crisi in atto. Una crisi che colpisce anche Parma, dove l’affitto di un bilocale ormai sfiora i 650 euro. Quando in una città di 170.000 abitanti, con poche case popolari e tante richieste di assegnazione, ci sono anche 428 persone sfrattate perché non hanno i soldi per pagare l’affitto, il problema rischia di diventare un’emergenza sociale.
Nel 2007 Parma ha visto il suo anno horribilis per quanto riguarda gli sfratti esecutivi da morosità. Rispetto al 2005, ultima annata in cui sono stati resi pubblici i dati degli sfratti per morosità, l’aumento è del 12%. Da 378 casi si è passati agli attuali 428. Un dato che potrebbe aumentare ancora nel 2008. Attualmente le ordinanze di sfratto iscritte al tribunale di Parma sono 314, ma al conto andranno aggiunte le richieste che arriveranno da qui a dicembre.
Se vengono sommati i dati degli sfratti di morosità a quelli di fine locazione, nel 2007 si arriva alla cifra di 480 ordinanze per liberare degli appartamenti nel solo comune di Parma. Una cifra che fa paura soprattutto alla rete “Dormire Fuori” e ai gruppi della sinistra antagonista, capeggiati da Katia Torri: “Come si può pensare di risolvere la situazione delle case in città – ha detto la Torri – quando da una parte ci sono tutti questi sfratti e dall’altra mancano le case popolari? Queste persone che verranno buttate fuori di casa dove le mettiamo?”.
Se fossero pronti i 500 alloggi popolari previsti dal Comune, la situazione sarebbe molto più tranquilla. Invece sono pronti solo 60 appartamenti in via Budellungo, per i quali è già stato aperto un bando a cui si potrà accedere fino al 22 si settembre. 60 alloggi che insieme ai 36 di edilizia residenziale pubblica creati negli ultimi 10 anni non sono ancora la soluzione al problema dei 428 sfrattati nel solo comune di Parma. Che pagano lo scotto di una città dove l’affitto medio è alto, come rilevato negli ultimi dati pubblicati dal sindacato degli inquilini Sunia. Prezzi che anche gli studenti stanno iniziando a non voler più sostenere; ma mentre gli studenti possono scegliere una città meno cara dove andare a studiare, chi è stato sfrattato per morosità nella nostra città, dovrà prendere decisioni ben più difficili.
La critica maggiore che arriva dal sindacato all’amministrazione comunale però è relativa al progetto di finanziamento degli affitti a canone concordato. Un vero buco nell’acqua secondo il Sunia: “Questi accordi dovevano toccare soprattutto i nuovi appartamenti, quindi andavano coinvolte le agenzie immobiliari – ha detto la segretaria del sindacato parmigiano Emanuela Betti – invece i pochi contratti attivati sono stati fatti fra persone che già avevano delle locazioni in atto. Non sono andati a modificare la situazione di chi arriva a Parma e trova solo appartamenti a prezzi stellari”.
Per quanto riguarda le case a Parma però le grane non sono finite. Sembra che, con la cancellazione dei finanziamenti regionali e nazionali della legge 112, i lavori in via Ulivieri verranno bloccati perché senza più soldi. Quindi nel ducato le uniche possibilità di vedere nuovi alloggi sarebbero legate alle palazzine di via Budellungo e ai progetti di Parmabitare su via Sant’Eurosia. Un totale di 120 appartamenti che non risolveranno il problema di chi, a Parma, una casa non riesce a trovarla.