Protesta all’Assessorato alla Casa di Roma: il sindaco prenda posizione sulla campagna di sgomberi e sfratti del governo Meloni!

L'incontro con l'assessore Zevi ci ha dato modo di chiedere che Gualtieri prenda la parola sul tema abitativo e soprattutto chiarisca la propria posizione rispetto a quanto dichiarato dal Governo.

Roma -

È stato corretto far una manifestazione all'Assessorato alla Casa di Roma questa mattina. Innanzitutto ciò ha consentito di incontrare l'assessore Zevi e poter porre alcune questioni sia dal punto di vista amministrativo che politico.

Innanzitutto si è parlato degli sgomberi in corso e, sebbene i numeri sembrerebbero più contenuti di quelli dichiarati da Ater, è stato confermato che diversi sgomberi siano pianificati nell'immediato futuro. Così come la settimana scorsa, anche oggi abbiamo ricevuto rassicurazioni, ci è stato dunque ribadito che le categorie più fragili non saranno sfrattate. Su questo punto, visto che gli sfratti di inizio settimana hanno totalmente disatteso quanto dichiaratoci da Ater, non possiamo che avere legittimi dubbi. D'altrone gli sgomberi nelle case popolari sono presenti anche nella bozza del Piano Casa che il Comune dovrebbe a breve appprovare. 

Molte famiglie di sfrattati erano presenti in piazza e anche loro erano nella delegazione ricevuta in Assessorato. La situazione è critica anche per loro, poiché il Comune dichiara di stare approntando un nuovo regolamento per assegnare alloggi all'emergenza, ma ad oggi si rimane senza soluzioni per coloro i quali vengono sfrattati e questo nonostante nemmeno un anno fa sia stata approvata un'altra delibera, la 104, che doveva servire proprio a dare risposte rapide in questo senso. Non crediamo che approntare una nuova graduatoria per l'emergenza sia il modo migliore per garantire il Diritto alla Casa. Su tutto ciò che concerne gli aspetti di funzionamento della macchina burocratica e amministrativa, Asia USB non può che esprimere serie perplessità anche di fronte ai tentativi di aggiustamento operati da questa amministrazione. Anche se fosse vero che le sanatorie lavorate sono 200 su 3000, i ritardi sono troppo gravi. Basti l'esempio delle graduatoria, in ritardo sugli aggiornamenti di 2 anni.

Questo sindacato ha chiesto maggiori garanzie rispetto agli abitanti delle case popolari e a chi paga un affitto o si ritrova sotto procedura di sfratto. E, soprattutto, ha chiesto che il sindaco Gualtieri prenda posizione sull'attuale linea scelta dal Governo per affrontare il problema dell'emergenza abitativa. Una condotta, quella del governo Meloni, che ci vede su posizioni opposte ed è l'antitesi di ogni nostra analisi della società e del problema casa. Per certi versi detestabile. Ad esempio nel comportamento dell'attuale ministro Piantedosi, il quale quando era Prefetto a Roma metteva in pratica il cosiddetto "passaggio da casa a casa" proprio per quelle occupazioni che ora vuole sgomberare senza prima tentare il ricollocamento abitativo. Questo potrebbe rappresentare per il Comune stesso fonte di preoccupazione, visti i precedenti in materia di sgomberi effettuati con uso smodato della forza (vedi Piazza Indipendenza e Cardinal Capranica). Il passaggio proposto da Asia è proprio un incontro col Prefetto assieme a Comune ed Ater di Roma, tavolo al quale poter finalmente discutere a carte scoperte sul futuro prossimo della città.

Asia USB continuerà a vigilare sugli impegni presi e su quanto le amministrazioni riusciranno a produrre in termini pratici, ma soprattutto si impegna ad organizzare, in tutti i territori su cui opera, una nuova campagna di lotta che ha come obiettivo la riapertura dei termini della regolarizzazione per quanti hanno diritto ad una casa popolare per requisiti economici, senza l'assurdo limite del 23 maggio 2014 né inspiegabili ed ulteriori sanzioni.

Asia USB Roma